Il rigassificatore di Veglia a pieno regime da gennaio

In fase di ultimazione l’infrastruttura a terra e il gasdotto Pola-Karlovac. L’ex metaniera Lng Croatia salperà il 20 per prelevare il primo carico in Grecia

FIUME Alle battute finali la realizzazione del progetto del rigassificatore galleggiante nell'Alto Adriatico. A lavori di rifinitura conclusi, l'ex metaniera Lng Croatia – destinata a divenire il rigassificatore offshore nelle acque di fronte la località di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola di Veglia – lascerà il cantiere navale Viktor Lenac di San Martino di Liburnia, nei pressi di Fiume, per raggiungere la Grecia. La partenza è fissata per il 20 novembre, con la nave che attraccherà in uno scalo ellenico (al momento imprecisato) dal quale preleverà il primo quantitativo di metano da riportare allo stato gassoso nel nuovo terminal isolano. Il rientro dell’unità a Castelmuschio è previsto nella prima quindicina di dicembre, dopo di che comincerà subito l’operazione sperimentale.

A rendere noti i prossimi passaggi è stato Hrvoje Krhen, direttore di Lng Hrvatska, l'azienda alla quale lo Stato croato ha affidato la gestione dell'impianto galleggiante, peraltro fortemente avversato – ma non è servito a nulla – da ambientalisti, forze politiche, dalla stessa Regione quarnerino–montana e da autonomie locali.

L'ex metaniera si trova già da due settimane al Viktor Lenac, per i lavori conclusivi e per testare i sistemi di bordo: tutte operazioni necessarie prima dell'attività sperimentale. Il terminal metanifero sarà a pieno regime a partire dal prossimo 1 gennaio ed avrà una capacità di movimentazione annua di 2,6 miliardi di metri cubi.

«I lavori procedono senza problemi di sorta», ha dichiarato Krhen, confermando che «è in fase di conclusione la costruzione sia dell’infrastruttura dislocata sulla terraferma, sia del gasdotto che allaccerà Lng Croatia e il metanodotto Pola–Karlovac». Krhen ha ricordato che «siamo riusciti a vendere tutta quanta la nostra capacità operativa per il triennio 2021–2023. Per il periodo che va fino al 2027, Lng Hrvatska è riuscita a piazzare più di 8 miliardi di metri cubi. L’impresa non si è però fermata qui, vendendo circa 3,3 miliardi per il lasso di tempo compreso tra il 2027 e il 2030». Occorre movimentare almeno 1,1 miliardi di metri cubi all’anno - ha ribadito il direttore di Lng Hrvatska - «per non generare perdite e non dover pagare l’indennizzo relativo alla sicurezza per l’approvvigionamento del gas, penale che ricade su tutte le utenze in Croazia».

Il direttore di Lng Hrvatska ha precisato che i maggiori acquirenti sono in questo momento le aziende Mfgk Croatia, Power Globe Qatar e Met Croatia Energy Trade. Anche le imprese statali croate, la petrolifera Ina e l’elettrodistributiva Hep, hanno dato una mano, rilevando circa mezzo miliardo di metri cubi.

Ora sulla nave agisce un equipaggio misto, formato da marittimi croati e d’oltreconfine, ma non appena Lng Croazia verrà ormeggiata dinanzi a Castelmuschio i lavoratori saranno tutti croata: è quanto prevede l’accordo di cofinanziamento del progetto, firmato da Zagabria e dall’Unione europea.

Il rigassificatore offshore vegliota, nel complesso della infrastruttura, ha richiesto un investimento di 233 milioni di euro, 101 dei quali stanziati a fondo perduto da Bruxelles. La nave è venuta a costare poco meno di 160 milioni di euro, cifra che ha compreso pure i lavori di riconversione della metaniera, trasformata in rigassificatore. La riconversione è stata realizzata in un cantiere navale nei pressi di Shangai, in Cina: al termine dei lavori in Oriente la Lng Croatia era salpata per Fiume nella seconda metà dello scorso settembre. —

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