Il restyling di Ponterosso divide i negozianti
Da una parte i timori e le preoccupazioni di coloro che devono fare i conti con un cantiere aperto da poco, tra dubbi ed incertezze sul futuro. Dall’altra la tendenza a pensare positivo, cercando di unire forze, idee e progettualità per il rilancio dell'intera zona. L'area di Ponterosso, in un modo o nell'altro, continua a far parlare di sé. Il maxi intervento che sta interessano entrambi i lati della piazza e che si concluderà solo all'inizio del 2016, complica inevitabilmente le strategie delle attività commerciali che confinano con gli scavi.
«È una situazione difficile - commenta David del “Cresi Buffet” -. È un po’ come sentirsi prigionieri in casa propria: fin dai primi giorni del cantiere, gli affari sono calati moltissimo, perché la gente ha difficoltà a raggiungerci. Abbiamo chiesto al Comune di poter sfruttare una parte dell'area esterna del locale, altrimenti per noi si fa davvero dura». Pensieri condivisi da altri esercenti. Per Alessio del Buffet “Al Vecio Canal”: «Poter lavorare anche all’esterno, farebbe certamente la differenza, così come è fondamentale il rispetto dei tempi dell'intervento».
Un cantiere annunciato, ma vissuto in ogni caso con grande preoccupazione. «Anche con una certa angoscia - puntualizzano i titolari del RedBridgeCafè di via Genova -. La logica degli scavi non ci convince del tutto: si poteva forse evitare di intervenire contemporaneamente su entrambi i lati della piazza, penalizzando di fatto tutte le attività della zona». Anche per i gestori del ristorante “Gustò” e del “Cafè Joice”: «Incertezza e preoccupazione incarnano perfettamente lo stato d'animo del momento: la speranza è che il lavoro venga eseguito nel rispetto dei tempi e tenendo conto delle esigenze dei commercianti».
Nel frattempo alcune attività che operano nell'area del Canale, stanno cercando di unire le forze per proporre all’amministrazione comunale una serie di interventi che possano rilanciare l'intera zona. Uno dei promotori del progetto, che si basa sull'unione di competenze tra pubblico e privato, è Gianluca Pischianz, titolare di un negozio di via Paganini. Tra le idee evidenziate: l'aumento e la cura di aree verdi e arredi urbani, la creazione di un percorso artistico-culturale con esposizioni temporanee di artisti locali, una sorta di mercatino dei negozianti, che potrebbero così proporre all'esterno i loro prodotti e addirittura un acquario naturale, da individuare nella parte iniziale del Canale.
«L'obiettivo è non rimanere fermi, subire passivamente la crisi economica e il momento difficile, ma darsi da fare con proposte concrete - afferma Pischianz -. Abbiamo trovato ampia disponibilità da parte dell'amministrazione comunale, ma ci sono ostacoli burocratici non facili da superare. Noi però non ci arrendiamo: vogliamo rivitalizzare quest'area con la speranza che l'esempio venga seguito anche da altri rioni, nell'ottica di migliorare l'intera città». (p.pi.)
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