Il referendum su Fianona 3: chi ha votato ha detto “no”

Ma l’affluenza alle urne del 36,61% ha fatto fallire la consultazione popolare

ALBONA. All'indomani del referendum indetto dalle autonomie locali del territorio contro l'uso del carbone nella futura centrale elettrica Fianona 3, ma non riuscito causa scarsa affluenza alle urne, il primo a valutare l'esito della consultazione è stato il sindaco dell'ex centro minerario Tulio Demetlika.

«Dato che il governo ha sempre bocciato la richiesta del referendum - spiega Demetlika - lo abbiamo fatto noi delle cinque autonomie locali». È vero - riconosce il sindaco - che è stata ottenuta «l'affluenza media del 36,61%, dunque inferiore alla soglia della legittimità che è del 50% più un voto. Però il 95% di chi ha votato - così ancora Demetlika - ha detto decisamente “no” al carbone, un dato che il potere centrale di Zagabria non può assolutamente ignorare. Anzi - ha aggiunto il sindaco - mi attendo che il governo tenga il risultato nella giusta considerazione».

A proposito della bassa adesione alle urne, Demetlika ha puntato l'indice proprio contro il carattere consultivo e dunque non vincolante del referendum. Molti cittadini, ha aggiunto, evidentemente non hanno votato tenendo presente che in ogni caso il risultato uscito dalle urne non avrebbe cambiato le cose. E sulla stessa linea di pensiero sono gli ambientalisti di Greenpeace Croazia, che sventola sotto il naso del governo il 95% dei voti contro il carbone rispetto a quanti si sono recati alle urne.

Sul tema del referendum ancora non si è fatto sentire invece il presidente della Regione istriana Valter Flego.

Il flop del referendum, in ogni caso, spiana ora completamente la strada al progetto della centrale a carbone fortemente voluto dal governo e dall'azienda elettrica di stato Hep che da tempo hanno avviato le trattative con l'investitore interessato, la compagnia giapponese Marubeni. Si tratta di un progetto del valore pari a 800 milioni di euro. La Fianona 3, destinata a sostituire la vecchia Fianona 1, avrà la potenza di 500 Megawatt e sprigionerà nell'aria 300 tonnella di diossido di carbonio all'ora. Dati che inducono molti abitanti di quest'area istriana a ritenere il carbone come il peggiore dei mali.

Tornando al referendum, gli aventi diritto di voto nella città di Albona nonchè nei comuni del circondario erano 20.544, come detto l'affluenza media è stata del 36,61%.

Quella più alta pari al 40% si è registrata nel Comune di Santa Domenica, seguita da Albona a quota 38%, Arsia 33%, Chersano 31% e Pedena 30%.

(p.r.)

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