Il record triestino di slot e videopoker

In città una macchinetta “mangiasoldi” ogni 451 residenti. Al via un progetto pilota contro le dipendenze
Un videpoker in funzione in un bar
Un videpoker in funzione in un bar

TRIESTE Il primato è di quelli poco lusinghieri. Trieste detiene il record regionale di slot machine e videpoker installati in bar e sale giochi con 22 licenze ogni 10mila abitanti - vale a dire una ogni 451 residenti -, contro una media del Fvg ferma a 18 licenze per 10mila abitanti. Un dato che colloca la nostra città sui valori della Sardegna, prima regione d’Italia per concentraztra attività abilitate al gioco d’azzardo e popolazione.

Proprio per arginare il crescente dilagare nei locali pubblici delle cosiddette macchinette mangiasoldi, è nata a Trieste un’esperienza pilota: una rete che coinvolge parrocchie e scuole. Da una parte la chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, quella di San Vincenzo de' Paoli e la chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Dall'altra, invece, gli studenti dei licei Petrarca e Galilei, all'interno dei quali operano due presìdi di Libera, l'associazione che promuove il contrasto al fenomeno delle mafie.

Un incontro che ha generato un prezioso lavoro di mappatura di due specifiche aree cittadine, portato a termine dagli studenti, mediante il quale è stato possibile ottenere il numero esatto di slot machine presenti in questa porzione di territorio, valutandone al contempo il devastante impatto sociale.

In città una slot machine ogni 110 abitanti
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«È stato il parroco, don Paolo Iannacone a suggerirci questo tipo di lavoro - spiega Ludovico Armenio, studente del quinto anno del liceo classico - . Abbiamo iniziato a lavorarci a metà marzo, nel corso delle riunioni settimanali dei presìdi di Libera. Il nostro primo passo è stato quello di studiare la legge regionale che detta le disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d'azzardo».

Uno dei passaggi chiave di questa normativa, in vigore dal 14 febbraio 2014, prevede che non si possano effettuare nuove installazioni di apparecchi entro il limite di 500 metri, misurati lungo la via pedonale più breve, da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile o altri luoghi di aggregazione.

Quello dei 500 metri è stato il parametro attorno al quale si sono concentrati gli studenti. Le parrocchie di Santa Teresa e di San Vincenzo de' Paoli, infatti, sono diventate il baricentro delle due aree prese in considerazione. Attorno ai due luoghi di culto è stato virtualmente disegnato un cerchio, con un ipotetico raggio di 500 metri.

Se gli studenti avessero avuto a disposizione un compasso di proporzioni ciclopiche, quindi, avrebbero appoggiato la punta in via Manzoni, dove sorge la parrocchia di don Paolo Iannacone, e in via Vittorino da Feltre, dove don Umberto Piccoli è stato nominato parroco nel 2014.

Le vie Foschiatti, del Bosco, Molino a Vento, Conti e D'Azeglio sono state scelte come linee di confine del perimetro disegnato attorno alla Chiesa di Santa Teresa, dove ha sede anche il luogo di culto degli avventisti del settimo giorno, mentre l'area attorno alla San Vincenzo de' Paoli è stata limitata da via dei Porta, via Conti, viale d'Annunzio, viale Ippodromo, via Scomparini, via Vidacovich, via D'Angeli e via degli Aldegardi.

La giunta Fvg apre alla guerra ai videopoker
Slo machine

Entro gli ipotetici confini delle due circoscrizioni è stata individuata una popolazione complessiva di 21.975 abitanti, il cui reddito medio annuo oscilla fra i 19 e i 23mila euro.

«Il quadro che è emerso dal nostro lavoro di monitoraggio è alquanto allarmante - continua Armenio - , soprattutto se si considera il rapporto numerico fra le macchinette e i residenti». La media cittadina è infatti di una slot machine ogni 451 abitanti, mentre nelle due aree di riferimento è stata riscontrata la presenza di un apparecchio ogni 137 residenti.

Gli studenti, una quindicina in tutto, si sono divisi in due gruppi e hanno anche rilevato il tipo di esercizio pubblico dove queste installazioni hanno trovato posto, segnalando 37 bar, tre sale giochi, due tabacchini, due esercizi abilitati alle scommesse e un rivenditore di kebab.

«La nostra non vuole essere una crociata contro i baristi - assicura il giovane studente - . Non è nostra intenzione alimentare una guerra fra poveri, anche perchè molti gestori ci hanno sottolineato che senza le macchinette, soprattutto nei mesi invernali, non si riesce ad arrivare a fine mese».

Il dato di fondo che emerge da questo lavoro, al di là dei pur importanti dati numerici, è che la legge regionale sul gioco d'azzardo risulta zoppicante, non considerando il limite dei 500 metri retroattivo, antecedente cioè al 14 febbraio 2014. Le due zone prese come riferimento sono popolari e presentano una densità di slot machine preoccupante, più di tre volte superiore rispetto alla media cittadina.

Il quadro a tinte fosche è completato dalla presenza in quelle stesse vie di decine di luoghi di aggregazione frequentati da migliaia di persone, le stesse che la legge regionale vorrebbe tutelare dai rischi connessi al gioco d'azzardo. Otto tra asili e scuole, quattro chiese, tre teatri e almeno altri sette luoghi considerati sensibili. E fra questi luoghi non meno di 160 macchinette mangiasoldi.

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