Il rebus dei fondi per l’antico scalo complica la partita dei magazzini 2 e 4

Serve rivedere l’accordo Regione-Comune Il sindaco: «Faremo». M5s e Pd all’attacco

Giovanni Tomasin
Lasorte Trieste 05/03/21 - Porto Vecchio
Lasorte Trieste 05/03/21 - Porto Vecchio


TRIESTE. Al Comune la scelta: accettare i 40 milioni del Ministero della cultura o i 26 della Regione per il Porto vecchio? Il dubbio si porrà all’arrivo dei fondi ministeriali: entrambi, infatti, sono destinati all’urbanizzazione dell’area, e l’ente locale può accettarne uno solo.

Un problema tutto sommato secondario per il Comune ma problematico per la Regione, che grazie al prestito dei 26 milioni a palazzo Cheba aveva costruito l’accordo per ottenere i magazzini 2 e 4. Edifici che il Comune sta facendo valutare, fa sapere il sindaco Roberto Dipiazza, fiducioso in una facile soluzione del nodo. M5S e Pd, però, vedono nel caso un ulteriore motivo di dubbio verso l’idea della Regione di “traslocare” nell’antico scalo.

«Non è nulla di tragico», dice il primo cittadino: «Il rapporto con la Regione è ottimo, e oggigiorno il problema non è ottenere i fondi, ma spenderli». Sul futuro dei due magazzini, Dipiazza dice: «Stiamo rivedendo il valore degli immobili, una volta fatto ciò vedremo come procedere».

La segretaria provinciale del Pd Laura Famulari commenta: «Non abbiamo ancora cominciato e già ci sono ombre sulla riqualificazione di Porto vecchio. Va fatta presto chiarezza sulla destinazione delle risorse ministeriali e sgombrato ogni dubbio su una possibile sovrapposizione con i 26 milioni che la Regione dovrebbe dare in prestito al Comune di Trieste». Famulari si interroga poi sull’origine dell’inghippo: «Se, come appare, sono state fatte due domande per la stessa infrastrutturazione, temo che abbiamo un problema in più. Qui nessuno pianifica niente, ogni giorno ne sentiamo una diversa. La Tripcovich che ricompare nel cilindro di Dipiazza è solo l’ultima conferma».

Per il consigliere pentastellato Paolo Menis «sono venuti al pettine alcuni nodi che avevo già evidenziato mesi fa. L’emendamento regionale con il quale si assegnavano i 26 milioni stava in piedi e aveva la sua logica di fondo ma è stato scritto in modo incomprensibile, creando non pochi problemi di interpretazione amministrativa». Prosegue l’esponente M5s: «Per fortuna ora è arrivato il contributo ministeriale e mi auguro due cose: che si riformuli la partita dei 26 milioni e che vengano concessi a fondo perduto al Comune per altri interventi da effettuare nell’area; che la Regione rinunci a spostare i suoi uffici nell’antico scalo, operazione del tutto inutile. È necessario inoltre fare in modo che il consorzio abbia personale proprio». —




 

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