Il quadro di Crali prende il volo Oltremanica per 48 mila euro

Acquirente dell’opera è un collezionista inglese. La base era di 25 mila euro e la stima del dipinto oscillava tra i 40 e i 60 mila euro

GORIZIA Tullio Crali decolla e raggiunge quota 48 mila euro (comprensivi dei diritti d’asta del 22%). A tale importo, infatti, è stato battuto il suo “Volo di ricognizione”. Acquirente dell’opera è un collezionista inglese. La base era di 25 mila euro e la stima del dipinto oscillava tra i 40 e i 60 mila euro. Il risultato conferma l’interesse del mercato internazionale per il pittore che, nato a Igalo, piccolo centro del Montenegro, nel 1910 e morto a Milano nel 2000, visse a lungo a Gorizia, dal 1922 al 1946, quando partì alla volta di Torino.

L’asta si è tenuta da Bozner Kunstauktionen, avente sede a Bronzolo, a pochi chilometri da Bolzano. «Siamo molto soddisfatti – sottolinea il direttore della casa d’aste Stefano Consolati –. L’arte italiana e il mercato dell’arte in generale sembrano non avere risentito del lockdown degli ultimi mesi, soprattutto per quanto riguarda le opere più importanti. Nello specifico, evidenzio l’ottimo andamento da Crali a D’Anna da Mauri a De Luigi, con opere aggiudicate rispettivamente a Londra, in Italia, in Svizzera e in Olanda, ma abbiamo avuto collezionisti online collegati dalla Francia, dagli Stati Uniti e persino dall’India».

Proveniente da una collezione romana, “Volo di ricognizione” è un olio su tavola del 1934 di 60 per 80,3 centimetri. Accompagnata da un’autentica dello storico dell’arte Maurizio Scudiero, l’opera, si legge nel catalogo dell’asta «testimonia il recepimento dell’artista delle istruzioni presenti nel “Manifesto dell’aeropittura” del 1931 dove si parlava di un nuovo senso della visione dall’alto, in movimento, in picchiata e in cabrata». Tra gli altri risultati significativi dell’asta, un olio su cartone degli anni Venti firmato Julius Evola è stato aggiudicato per 27 mila euro (più i diritti) a un collezionista italiano partendo da 13 mila euro. Il dipinto, ritrovato in una collezione romana assieme a due cartoline d’epoca vergate a mano dall’artista, sembra appartenesse alla cerchia del ministro Giovanni Gentile e del suo allievo Ugo Spirito. —

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