Il Punto nascita viaggia sui 700 parti l’anno, le mamme straniere arrivate a quota 39%

Mentre cambia la geografia regionale del parto e a quattro anni dallo stop di Gorizia, al San Polo la tendenza è incoraggiante  
Bonaventura Monfalcone-14.01.2016 Reparto Ostetricia e primario Boschian-Bailo-Ospedale di san Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.01.2016 Reparto Ostetricia e primario Boschian-Bailo-Ospedale di san Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE. Il Punto nascita unico Monfalcone-Gorizia al San Polo mantiene il trend di piena sicurezza confermando l’affluenza delle utenti dall’intero bacino aziendale. Si affianca, pur in lieve diminuzione, l’afferenza di partorienti extra aziendali. Contestualmente aumenta l’offerta sul territorio. Dal 2014 al 2018 si è passati da 616 a 701 parti, con un picco di 740 nel 2017. Nei primi 6 mesi di quest’anno siamo a 292 nati.

Considerando la generale decrescita della natalità (dal 2012 al 2018 si è passati in regione da 9.900 parti a 8.240 con un saldo negativo di 1.660 bambini), il Servizio consolida il livello di garanzia. Non è facile peraltro prevedere l’effetto legato al trasferimento, previsto oggi, del Punto Nascita che da Palmanova convergerà su Latisana. Il direttore della Struttura complessa Ostetricia Ginecologia di Gorizia-Monfalcone e del Dipartimento Materno Infantile, Pierino Boschian-Bailo, ha osservato: «I fattori relativi agli spostamenti delle utenti sono diversi, tuttavia, è presumibile che possano arrivare anche a Monfalcone, seppure ritengo che potrà trattarsi di piccoli numeri. Siamo comunque pronti ad accogliere nuove partorienti ed offrire il nostro servizio».



Quanto all’incidenza delle donne straniere, facendo riferimento al dato aziendale, la percentuale tra il 2016 e il 2018 è passata dal 36%, di cui il 12% bengalesi, al 39%, di cui il 15% asiatiche. Nel primo semestre di quest’anno si registrano dunque 292 parti, con un calo di 32 nati rispetto allo stesso periodo del 2018. C’è da aspettarsi, almeno dal punto di vista statistico, che il secondo semestre consegni un’affluenza anche più significativa. Il dottor Boschian-Bailo ha argomentato: «Dall’andamento registrato, nel secondo semestre i parti sono più che raddoppiati, quindi in questo periodo dell’anno le nascite sono maggiori».

L’apporto dell’Alto Isontino, dalla chiusura del Punto Nascita di Gorizia, ha registrato un progressivo aumento di affluenze. Dall’area triestina (Carso e Duino-Aurisina) la media annuale è di 20-25 parti. Delle 701 nascite totalizzate lo scorso anno, 652 rappresentano le affluenze aziendali. In particolare, il Basso Isontino ha consegnato 382 parti, l’Alto Isontino 220, il Cervignanese 44, il Latisanese 6. Extra azienda l’apporto è stato di 49 utenti.

Il 2017 è stato l’anno migliore dell’ultimo quinquennio: dei 740 parti complessivi, 675 sono stati appannaggio dell’area aziendale. Ai 65 apporti extra Aas2, si affiancano 418 parti per il Basso Isontino, 208 per l’Alto Isontino, 42 per il Cervignanese, 7 per il Latisanese.

In ordine all’extra aziendale, che assieme al bacino triestino considera San Daniele-Tolmezzo, l’Udinese, il Pordenonese, e in piccoli numeri la voce “fuori regione” e gli stranieri, si sono registrati rispettivamente 67 nascite nel 2014, 84 nel 2015, 54 nel 2016, i 65 nel 2017 e i 49 nello scorso anno.

«In questi anni - ha aggiunto il direttore Boschian-Bailo - abbiamo cercato di implementare le risposte sul territorio. È stato riaperto l’ambulatorio ostetrico-ginecologico nel distretto di Cormons, mentre è consolidata l’esperienza del nostro percorso nascita a gestione ostetrica per le gravidanze a basso rischio, un servizio che garantisce visite domiciliari nel seguire le donne che hanno partorito. È un ottimo modello a carattere distrettuale».

In fieri ci sono altri progetti. «In questi giorni – ha spiegato il direttore – stiamo valutando un intervento di restyling del Dipartimento Materno Infantile di Monfalcone e contestualmente vogliamo attrezzare anche una stanza per pazienti dozzinanti, quindi a pagamento, venendo incontro alle esigenze di privacy».

 

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