Il Punto nascita di Monfalcone passa sotto il controllo del Burlo di Trieste

Fonti aziendali confermano quanto trapelato dall’assemblea della Uil Fpl. Il reparto del San Polo sarà scorporato dalla futura Asuits
Bonaventura Monfalcone-18.10.2019 Riunione sindacale UIL FPL San Polo Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-18.10.2019 Riunione sindacale UIL FPL San Polo Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Il Punto Nascita unico Monfalcone-Gorizia al San Polo, nonché tutte le attività e gli ambulatori relativi all’area materno-infantile con l’avvio della riforma sanitaria regionale faranno parte della famiglia del Burlo Garofolo.

Gli attuali servizi isontini saranno pertanto “scorporati” dalla futura Azienda sanitaria Asuits, per transitare sotto la piena competenza dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) triestino. È quanto filtra da fonti aziendali, in relazione alla “svolta” alla quale andrà incontro questo settore. Un cambiamento sicuramente radicale nell’ambito del riassetto della sanità operato dalla giunta-Fedriga.

Il Punto nascita viaggia sui 700 parti l’anno, le mamme straniere arrivate a quota 39%
Bonaventura Monfalcone-14.01.2016 Reparto Ostetricia e primario Boschian-Bailo-Ospedale di san Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura


Nel Ddl di pianificazione e programmazione sanitaria, illustrato lo scorso 11 ottobre a Udine, si evince l’importante passaggio: all’articolo 24, comma 4, in ordine alle Aree materno-infantili, si parla infatti di «confluenza del Dipartimento Isontino all’Irccs Burlo Garofolo di Trieste».

Che cosa significa, almeno intanto dal punto di vista organizzativo e operativo, compresa la gestione e i ruoli del personale?

Secondo quanto appreso, e in base al Ddl, tutte le attività attuali, i Servizi di ginecologia, ostetricia e pediatria del Punto Nascita al San Polo, così come gli ambulatori all’ospedale di Gorizia, continuerebbero regolarmente ad operare. Verrebbero, infatti, mantenute le stesse funzioni esistenti, ben precise e presidiate. Il cambiamento starebbe nel fatto che i professionisti e il personale sanitario faranno parte dell’Irccs Burlo Garofolo, appartenendo quindi in toto all’Istituto triestino.

Nessuno “scossone”, o trasmigrazione di attività o personale, dunque, come pare di capire, in attesa di una illustrazione pubblica dei contenuti legati alla riforma sanitaria.

Questa confluenza, in aggregazione diretta all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico materno-infantile, che ne assumerà la funzione di riferimento, viene ritenuta migliorativa, considerato che il Burlo Garofolo ha una valenza e spessore riconosciuti a livello nazionale, è tuttora un’Hub, e quindi un istituto di primissimo livello. Sarebbe peraltro anche una questione di “visibilità”, a vantaggio quindi anche degli ospedali di Monfalcone e di Gorizia.

Si parte comunque dalla funzione di riferimento che sarà appannaggio dell’Irccs, strutturando gli scambi, che già sono una realtà da tempo, di competenze e tra i professionisti.

Fin qui le prime indicazioni recepite, in attesa di conoscere e capire come nello specifico si declinerà questo “accorpamento” agli effetti pratici e operativi.

Resta il fatto che appare al momento chiaro il passaggio: avremo due “entità” separate, l’Asuits e il Burlo Garofolo.

Ci sono altri aspetti che attendono chiarimenti, alla luce della nuova normativa sanitaria. Elementi sollevati proprio ieri dal sindacato Uil Fpl regionale, in occasione dell’incontro con gli operatori sanitari all’auditorium del San Polo, per affrontare le prospettive in ordine alla riforma sanitaria.

Si tratta degli incarichi a funzione direttiva per Monfalcone e Gorizia, per una quota attualmente a progetto, con scadenza a fine anno, ma anche della questione in ordine all’assegnazione dei passaggi aziendali, cosiddetti “fasce”.—


 

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