Il programma resta ancora top secret ma la data è sicura: Esof 2020 si farà
TRIESTE Roberto Dipiazza vorrebbe che Esof2020 diventasse il primo convegno mondiale sul coronavirus, ma i contenuti del programma saranno oggetto di una prossima conferenza stampa. La certezza però, da ieri, è che l’evento si terrà, come da agenda post-Covid, dal 2 al 6 settembre. A Trieste l’incontro tra la Regione, con il presidente Massimiliano Fedriga e l’assessore Alessia Rosolen, il Comune, con il sindaco, e Stefano Fantoni, champion di Esof2020, segna il definitivo via libera all’appuntamento che l’emergenza sanitaria aveva fatto slittare da luglio a settembre. «Non ci saranno altri rinvii - comunica Rosolen -. Ci siamo visti per fare il punto della situazione, per sapere in particolare i dettagli sulle modalità di svolgimento delle giornate della scienza, e abbiamo condiviso che sarebbe stato più complicato spostare ancora l’evento che non confermarlo nelle date previste».
Esof, dunque, si farà. Lo sottolinea con soddisfazione anche Fantoni: «Per noi era importante che venisse ribadito il totale accordo e supporto degli enti territoriali. L’incontro è stato molto positivo, ora si tratta di continuare a lavorare per preparare la manifestazione». Un altro paletto è che Esof si svolgerà in forma ibrida. Nel rispetto delle precauzioni contro la diffusione del contagio, molti partecipanti saranno presenti nei magazzini 27 e 28 del Porto Vecchio, nello spazio di 10 mila metri quadrati trasformato in una mega-struttura congressuale, la più capiente del Nordest. Con l’auspicio degli organizzatori che possano arrivare a Trieste anche il ministro dell’Università Gaetano Manfredi e, a fine lavori, il premier Giuseppe Conte, non mancheranno anche vari interventi da remoto, una soluzione inevitabile vista la riduzione dei posti anticipata nei giorni scorsi da Cristiana Fiandra. La sua società, The Office, ha ricevuto l’incarico dal Trieste Convention Center di gestire gli spazi che ospiteranno le giornate della scienza e la previsione è che nell’auditorium da oltre 1.800 posti possano essere ospitati non più di 700 congressisti. Inoltre, il tavolo dei relatori e il podio per le presentazioni dovranno essere riorganizzati in modo da consentire una distanza di sicurezza che consenta a relatori/moderatori di intervenire senza doversi coprire naso e bocca. E ogni apparecchio andrà disinfettato prima dell'utilizzo iniziale con disconnessione dal collegamento elettrico.
Il programma, che prima del coronavirus era incentrato su sostenibilità, nutrizione, qualità della vita, digitalizzazione, intelligenza artificiale, rimane riservato. Ma ieri il sindaco Dipiazza ha suggerito l’opportunità di fare del Covid il motivo conduttore di Esof: «Avrebbe grande risonanza il mondo della scienza riunito per la prima volta dopo la pandemia ad approfondire una tematica di cui si sa molto poco».
Ai 5 milioni investiti sul Centro Congressi (valgono 1,3 milioni, invece, gli stanziamenti regionali), fa sapere ancora il primo cittadino, «abbiamo aggiunto altri 800 mila euro per sedie, microfoni, palco e arredi. Stiamo facendo le prove in questi giorni, nella convinzione che la città debba ripartire da lì». Nonostante lo scorso febbraio, quando il virus era confinato alla Cina, le prospettive fossero ovviamente diverse. Per la nona edizione del Forum biennale dedicato a ricerca scientifica e innovazione, sede di confronto tra ricercatori, policy maker, imprenditori, giornalisti e comunicatori, si annunciavano 170 eventi selezionati tra più di 600 proposte pervenute da tutto il mondo ed erano attesi nel capoluogo regionale, Città Europea della Scienza 2020, oltre 4.000 partecipanti da circa 80 Paesi. —
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