Il programma del 25 aprile a Trieste: cerimonia in Risiera aperta a 2.200 persone

Presentato il calendario di eventi promosso dal Comune

in occasione della Liberazione e dell’80.mo anniversario

della primavera 1944

Francesco Codagnone
La commemorazione alla Risiera dello scorso anno, quando molte persone rimasero fuori Foto Silvano
La commemorazione alla Risiera dello scorso anno, quando molte persone rimasero fuori Foto Silvano

TRIESTE Il coro partigiano “Pinko Tomažič” chiuderà, a mezzogiorno, la cerimonia del 79. mo anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista in Italia, celebrata il prossimo 25 aprile nella Risiera di San Sabba. L’ingresso al Monumento nazionale – dopo le tensioni che scandirono la commemorazione dello scorso anno, con centinaia di cittadini rimasti fuori per la limitata capienza dell’ex lager, allora fissata a 600 – tornerà a essere libero, senza prenotazione fino a un massimo di 2.200 persone (di cui circa 400 saranno accrediti) che potranno accedere dal corridoio monumentale a partire dalle 10, con inizio della cerimonia alle 11 alla presenza delle autorità civili, militari e religiose delle diverse confessioni cittadine.

La posa delle corone all’interno del cortile dove trovarono morte iniqua migliaia di deportati ebrei e prigionieri politici sarà il momento culminante del calendario di commemorazioni e iniziative culturali curate dal Comune – e presentate ieri al Museo d’Arte Orientale dall’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, il responsabile dei musei storici comunali Stefano Bianchi, Anna Krekic, conservatore del Museo della Risiera, e Sandro Torlontano, direttore del Conservatorio Tartini – in occasione della Festa della Liberazione nonché dell’anniversario di quella primavera di 80 anni fa in cui il litorale adriatico occupato dai nazisti fu teatro di ravvicinati episodi violenti.

Il 23 aprile 1944, 51 civili, già prigionieri politici italiani, sloveni e croati, furono infatti impiccati per rappresaglia a un attentato dei partigiani contro il circolo ufficiali tedeschi insediato a palazzo Rittmeyer, oggi sede del Conservatorio Tartini. Per giorni i corpi delle vittime furono lasciati penzolare dalle finestre e lungo lo scalone interno dell’edificio, lo stesso sul quale saranno ricordati 80 anni dopo: alle 9 di martedì 23 aprile una campanella suonerà nelle stanze del conservatorio e studenti e allievi si raccoglieranno per una commemorazione musicale aperta alla cittadinanza, spiega il direttore Torlontano, mentre alle 20.30 in Sala Tartini andrà in scena, su testo di Roberto Spazzali e con l’accompagnamento al piano di due allieve del conservatorio, lo spettacolo “Io vi porterò con me. Laura e tutti gli altri” sulla vicenda di Laura Petracco, una delle vittime di via Ghega. Il giorno successivo, mercoledì 24 aprile, lo spettacolo andrà in replica per le sole scuole secondarie, alle 11. Quella stessa mattina le cerimonie istituzionali entreranno nel vivo quando, dalle 9, una delegazione del Comune percorrerà l’itinerario in memoria dei Caduti della Resistenza, omaggiandoli con corone di fiori nel parco della Rimembranza, in via dell’Istria, su strada di Guardiella e a Villa Opicina, nei pressi del Poligono.

Alla strage perpetrata dai nazisti a Lipa, piccolo villaggio sulla strada tra Trieste e Fiume-Rijeka e teatro del più cruento massacro a danno di civili avvenuto in Istria durante la Seconda Guerra mondiale, è dedicato il seminario internazionale “La violenta primavera. Aprile 1944 tra Trieste e l’Istria” in calendario giovedì 9 maggio a Palazzo Gopcevich dalle 9: un’«occasione per ragionare sulla qualità transnazionale della storia e della memoria nell’

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