Il progetto del padel in Porto vecchio a Trieste è bloccato da un ricorso al Tar

La concessione quinquennale del Comune impugnata

dalla società sportiva classificatasi seconda nella selezione

Massimo Greco

TRIESTE Padel contro Padel. Un derby che sarà giocato sul neutro del Tar Fvg. Prima udienza mercoledì 27 aprile. Una disciplina sportiva che può richiamare il tennis e che nel nostro Paese sta crescendo in maniera esponenziale, tanto da richiamare interesse, interessi e relativi investimenti.

È il caso di Trieste, dove in estate il Comune aveva messo in palio 3.225 metri quadrati in Porto vecchio, un terreno più o meno contiguo al Bagno ferroviario. Si era accesa una competizione cui avevano partecipato quattro realtà sportive: al primo posto si era classificata Padel Fvg con 95 punti, al secondo Padel Academy srl con 80 punti. Decisamente staccate le altre due contendenti. La vincitrice aveva presentato un progetto del valore di 1 milione mirato a realizzare 6 campi “accessoriati” da quattro fabbricati per i servizi e da altre attività ricreativo-sportive. Aveva ottenuto una concessione di 5 anni per un controvalore di 105.000 euro. Sperava di insediare un cantiere che nel giro di 5 mesi consentisse già la prossima estate di esordire.

Ma così non sarà, perché il ricorso al Tar presentato in novembre dalla seconda piazzata ha congelato l’esecuzione del programma fino alla decisione della giustizia amministrativa. La ricorrente, basata a Peschiera Borromeo in provincia di Milano, è patrocinata dallo studio romano dell’avvocato Lorenzo Grisostomi Travaglini. Il Comune si affida allo staff legale interno, Padel si avvale dell’avvocato Pasquale Silvestro, impegnato anche nel project financing Triestina-Municipio per il Ferrini.

Nelle 18 pagine dell’impugnazione si chiede l’annullamento della concessione, si contesta la proroga di 10 giorni decisa dagli uffici comunali per la presentazione delle domande e la nomina della commissione valutatrice. E si chiede il subentro di Padel Academy al posto di Padel Fvg.

Il ricorso mira a disattivare il sistema di determine dirigenziali che ha portato a concedere il terreno a Padel Fvg. Innanzitutto non si comprende perché i termini per la presentazione siano stati posposti dal 31 agosto al 10 settembre. Si ritiene inoltre che Andrea de Walderstein, Paola Capon, Giorgio Tagliapietra - componenti della commissione - non avessero competenza specifica in materia sportiva. Si rileva che la commissione non abbia esaminato l’ammissibilità delle offerte in base ai requisiti dei proponenti, dal momento che Padel Fvg sarebbe un’associazione non riconosciuta priva di personalità giuridica. Infine il ricorso entra nel merito del progetto risultato vincitore, perché l’orientamento dei campi da gioco sarebbe difettoso tale da violare gli standard richiesti: un angolo di 69° dall’asse nord-sud «in contraddizione con le raccomandazioni della Fip».

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