Il principe Torre e Tasso: la Regione si decida a rispondere sul Rilke
Sul Rilke nessuno se la sente più di mettere la mano sul fuoco. A quasi un anno dalla chiusura, con frotte di turisti che scendono dai pullman e puntualmente si trovano davanti ai cartelli di «divieto di accesso», la riapertura del sentiero, almeno in occasione delle festività pasquali, vacilla non poco. Anzi, a dirla tutta non è dato sapere, oggi, quando e se la panoramica passeggiata di Sistiana, inserita nella riserva naturale delle Falesie, sarà nuovamente fruibile al pubblico.
E il primo ad ammettere, con desolazione, che da tempo non riesce a trovare un interlocutore in Regione è il principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso, titolare del sentiero: «Dopo l'annuncio dell’acquisto, lo scorso agosto, non abbiamo più ricevuto notizie della giunta Serracchiani. In un primo tempo si disse che la compravendita si sarebbe perfezionata entro lo scorso Natale, per via della disponibilità di fondi europei». Ma trascorso Capodanno non s'è più saputo nulla, al di là delle dichiarazioni rese da alcuni esponenti della Provincia e del Comune di Duino Aurisina circa la conferma della volontà di acquisire il fondo da parte dell'esecutivo regionale. «Il mio legale – prosegue il principe – ha cercato di parlare del progetto Rilke con un responsabile politico, ma finora non ha trovato risposta».
Per tentare di smuovere le acque, della Torre e Tasso ha tentato di proporre un progetto, di recente illustrato agli organi di stampa, per il recupero dell'area di sua proprietà in chiave di tutela naturalistica. Ma niente: su questa proposta a poco a poco è caduto il silenzio. «Siccome la Regione non si faceva viva – sottolinea il principe – ho pensato di indicare come potrebbe diventare, con qualche intervento, l'area del sentiero. Ma il progetto invece è stato da alcuni, in particolare il Comune, bocciato prima ancora di essere valutato nella sua interezza». Critici erano stati infatti l'assessore comunale Andrej Cunja e il sindaco Vladimir Kukanja («Non mi spiego come una persona che ha intenzione di vendere un qualcosa possa volerne poi disporre anche per il futuro: spetterebbe al proprietario subentrante o sbaglio?»). «Figuriamoci! Come libero cittadino – tira dritto il principe – ho il diritto di proporre un progetto e indicare come potrebbe svilupparsi un'area. Il punto è piuttosto un altro: io ho fatto il possibile, ora è la Regione a doversi esprimere, a dire cioè se vuole che il Rilke sia un sentiero fruibile al pubblico o meno. Tocca alla politica pronunciarsi». Il silenzio che si protrae da mesi secondo il principe non è davvero più tollerabile.
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