Il principe Raimondo e la sua ultima sigaretta “immortali” in un dipinto del persiano Imani
DUINO AURISINA Sarà finalmente realizzato, dopo quasi 40 anni d’attesa, il quadro che ritrae il principe Raimondo della Torre e Tasso nell’atto di fumare la sua ultima sigaretta. A prendere l’impegno di dipingere il ritratto di colui che è considerato a pieno diritto uno dei fondatori del Collegio del Mondo unito di Duino, e uno dei principali sostenitori del Centro internazionale di Fisica teorica, è l’artista di origine persiana Masrur Imani.
Classe ’38, arrivato a Trieste nel 1962 una volta terminata l’Università a Londra, oggi Imani è noto per le sue opere a livello internazionale. Lui stesso racconta che «nei primi anni ’80, passeggiando per le vie di Duino che circondano il castello dei Torre e Tasso, ebbi la fortuna di conoscere il principe Raimondo. In seguito mi capitò di frequentare con regolarità il maniero dei Torre e Tasso. Ricordo in particolare – prosegue Imani – una cena alla quale era ospite, fra gli altri, anche Hassan secondo, allora re del Marocco.
Del principe Raimondo mi aveva colpito soprattutto lo spirito solidaristico, la volontà di sostenere gli ideali europeistici – aggiunge l’artista di origine persiana – confermata dalla disponibilità a ospitare, al castello, convegni e congressi organizzati in collaborazione con l’Università, il Centro di fisica, l’Unesco nonché dalla scelta di esporre, già nel 1955, la bandiera bianca e verde dell’Europa unita sulla torre del castello. Fu in quegli anni – precisa Imani – che mi fu donata una fotografia del principe Raimondo nell’atto di fumare, mentre era seduto nel suo studio. Fu in tale frangente – continua – che mi fu fatta la proposta di realizzare un quadro, traendo spunto da quella foto, che avrebbe dovuto essere quella dell’ultima sigaretta, perché il principe, negli ultimi anni, aveva deciso di smettere, dopo essere stato un accanito fumatore».
«Purtroppo – spiega l’artista – la morte lo strappò a tutti noi prima che io potessi dare inizio al quadro. Adesso però – conclude – con la nascita dell’ultimo discendente dei principi della Torre e Tasso, Luigi Lamoral Romano Gaston, figlio di Dimitri e della moglie Elinor e nipote di Carlo Alessandro, figlio di Raimondo e della sua consorte, la principessa Eugenia di Grecia e Danimarca, mi si è ravvivato l’entusiasmo per la realizzazione di quel quadro, progettato in altre epoche, che però oggi potrebbe tornare a essere un simbolo che vorrei poi presentare alla famiglia dei principi».
L’occasione propizia, per la presentazione del quadro doveva essere il battesimo del piccolo Luigi, fissato per la metà di ottobre, ma, com’è noto, i problemi legati al Covid-19 hanno obbligato la famiglia del principe Dimitri a rinviare a data da destinarsi la cerimonia, per le evidenti difficoltà di viaggio che avrebbero potuto incontrare molti degli invitati provenienti dall’estero. Fattore che non ha certamente scoraggiato Masrur Imani dalla decisione di dare finalmente vita al quadro.
«So che è deciso a farlo – ribadisce il suo principale collaboratore, Giorgio Deschi – e quando si impegna a realizzare una cosa non ci sono dubbi sul risultato».—
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