Il principe della Torre e Tasso: «Smart Gas? Non qui»

Terminata la fase delle osservazioni (al Ministero dell'Ambiente ne sono state spedite 26 entro i termini dell'iter di Via nazionale, corredate da 9mila firme in totale, perché i 530 cittadini aderenti hanno siglato più pareri), il Gruppo di lavoro sorto a Duino Aurisina per fronteggiare il progetto Smart Gas, cioè il terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di gnl in zona Lisert, diventa ora Gruppo di azione. L’intento, come spiegato all’incontro di lunedì sera al centro congressi del Castello di Duino, presente il principe Carlo della Torre e Tasso, è quello di allargare le informazioni raccolte dalla decina di residenti tra Medeazza e Duino e le analisi prodotte dai loro esperti ai territori coinvolti nel progetto, Doberdò e Monfalcone. «Per capire le criticità che questo progetto potrebbe arrecare all'area», come spiegato dal moderatore Luca Marcuzzi, sul palco con l’architetto Danilo Antoni.
La riunione, rivolta a operatori turistici, mitilicoltori e società nautiche, non a caso ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche di esponenti politici isontini: Gualtiero Pin assessore monfalconese, Donatella Gironcoli della giunta provinciale Ghergetta e Alice Gregori del M5S. Gironcoli e Gregori, in particolare, hanno espresso la loro contrarietà al rigassificatore. Tra le proposte emerse in seno al Gruppo di azione, l’intenzione, assieme agli ambientalisti, è di compiere un tour nel Lisert. Così il principe: «Noi non siamo contro il gas – ha esordito -, ma contro il gas là in quel cul-de-sac. Non siamo, come ci dipingono, i signori del “no se pol”, ma auspichiamo che la presidente Serracchiani non si rimangi la parola rispetto a quanto detto in un video nel 2013 e cioè che l’area del golfo resti protetta per sempre». Per il principe «è necessario tutelare il diportismo e i nostri mitili» e sostenere la candidatura del Carso a patrimonio Unesco. E la politica «deve dirci cosa è giusto: il contrario, cioè che siano i cittadini a pronunciarsi, è troppo facile».
«L’ambito di incidenza di questo progetto va necessariamente allargato», ha osservato Antoni, che ha polemizzato anche con l'iter di Via («un giochetto per tener fuori la popolazione dalle decisioni»). Bisogna considerare, cioè, «i danni economici» che il territorio avrebbe, pensando alle ricadute sulle attività turistiche, dalla zona della Foci del Timavo, passando per Castello, baia, Mitreo, altipiano carsico e fino alla Cona. «Per esempio le Foci, con un rigassificatore lì vicino – ha proseguito –, vedrebbe decadere tutte le possibilità di finanziamento e funzionamento del sito, con una perdita di valore del 95%. Il 30% per la Cona». Quindi l’intervento di Vladimiro Mervic (Comunella Duino), per il quale «l’impianto proposto è da ritenersi di taglia convenzionale e non mini». Marcuzzi ha illustrato i dati raccolti sulla movimentazione navi in porto e sui traffici su gomma e ferro-cisterna.
L’architetto Paolo Giangrande si è soffermato, invece, sugli impatti visivi, mentre il maestro Stefano Sacher ha attaccato discorso con la domanda: «Cui prodest? Giova alla comunità avere un obbrobrio così impattante?. In tutto questo – ha poi osservato – c’è però una certezza positiva: al di là delle differenze, questo progetto ha costituito un senso di comunità». Quindi gli interventi dei presenti, tra cui Walter de Walderstein («bisogna sperimentare prima cosa succede quando si mettono in sospensione i sedimenti e quale sia la possibilità che l’insieme di mitili e altre specie filtratrici trasformino il mercurio inorganico in mercurio organico», a proposito dell’escavo) e Aldevis Tibaldi che ha stigmatizzato l'assenza di piani paesistici, energetici, dell’acqua e delle cave in Fvg e definito «altamente scorretta l'anticipazione di Sara Vito su Smart-gas». Quindi la politica con Gregori: «Apprezzo quanto fatto a Duino e invito a fare altrettanto a Monfalcone». Di diverso avviso Gironcoli che ha espresso avversione all’impianto: “In provincia non si è andati in Consiglio perché la maggioranza era spaccata. Il Pd è spaccato».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo