Il primato negativo di Ponziana e Barriera

TRIESTE. Gli strumenti per smaltire in modo corretto e gratuito i rifiuti, anche quelli grandi, ci sono, eccome. L’AcegasApsAmga ha messo in campo una campagna informativa capillare ormai da tempo, con cartelloni sui mezzi, con volantini e altre iniziative promosse anche in occasione di eventi in città, oltre all’app Rifiutologo, per segnalazioni e per chiedere informazioni su come conferire al meglio le immondizie. Ma soprattutto ci sono servizi ad hoc, a partire dal ritiro gratuito a domicilio. Basta semplicemente contattare il numero verde 800.955.988.
A disposizione ci sono poi quattro grandi centri di raccolta: via Carbonara, Campo Marzio, Roiano e Opicina, aperti tutti i giorni da lunedì al sabato, nel caso di via Carbonara anche la domenica. Per non parlare dei “Sabati Ecologici”, punti di raccolta mobile in diverse circoscrizioni, avviati nel 2014 con 9 tappe totali, aumentate nel 2015 a 11, dal 2016 contano complessivamente 12 tappe annuali e hanno permesso di raccogliere finora 350 tonnellate di scarti, più di 50 tonnellate solo nel 2019. Vista l’attualità del problema, i Sabati ecologici ripartiranno il 7 settembre prossimo a Prosecco.
E ancora è stata realizzata di recente l’“Operazione recupero”, iniziativa per sensibilizzare i cittadini sull’eliminazione di rifiuti particolari, già conclusa, che premiava anche l’impegno delle persone a recarsi nei vari centri. Ogni tre conferimenti si poteva richiedere in omaggio una borsa unica della sartoria sociale Lister, un’iniziativa di successo, con la distribuzione di mille gadget ad altrettanti cittadini.
«Nonostante tutto, purtroppo alcune zone e alcune vie in particolare continuano a dimostrare un fenomeno di abbandono preoccupante - spiega Luca Vascotto, responsabile del presidio tecnico Trieste dei servizi ambientali -. Le aree più colpite in tal senso sono Ponziana, San Giacomo e Barriera Vecchia, alcune vie poi, anche in altri rioni e in pieno centro, mostrano comportamenti recidivi da anni, con episodi che si ripetono continuamente. È il caso per esempio di via Colonna, via Gambini o via San Giorgio.
È importante far capire ai cittadini che tutto questo va al di là della scarsa educazione - prosegue Vascotto -, e determina non solo un costo in più per tutti, ma anche una serie di servizi aggiuntivi obbligatori, perché non possiamo lasciare sulla strada o sul marciapiede tutto ciò che viene abbandonato in continuazione. Bisogna provvedere in modo rapido allo smaltimento e ci troviamo quotidianamente davanti a situazioni spesso incredibili e con grandi quantità di ingombranti, se pensiamo che sei camion escono ogni mattina, impegnati nelle strade di tutta la città, e non tornano mai vuoti. Anzi, alle volte alcuni devono tornare sullo stesso luogo. Basta poco davvero – conclude il dirigente AcegasApsAmga- gli strumenti ci sono, invitiamo i cittadini a utilizzarli».
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