Il presunto killer di via Puccini accusato di truffa a un'anziana

TRIESTE. Vittima di una truffa da 25mila euro. Si chiama Odetta Russo, 88 anni. È il presunto penultimo bersaglio di Tiziano Castellani, 42 anni, l’ex rappresentante di aspirapolveri, ritenuto l’assassino di Nerina Zennaro Molinari.
Castellani - che comparirà martedì davanti al collegio del Riesame presieduto da Filippo Gulotta per la scarcerazione chiesta dal suo avvocato Maurizio Mazzarella - è accusato infatti dal pm Antonio Miggiani di aver truffato, in concorso con Paolo Pasini, proprio Odetta Russo. L’udienza della truffa davanti al gip Luigi Dainotti è fissata per mercoledì. Castellani in questo procedimento è assistito dall’avvocato Donatella Majer, Pasini da Maria Genovese. L’accusa a carico dell’ex rappresentante di aspirapolveri Vorwerk Folletto è quella di aver indotto l’anziana, con la scusa di effettuare modesti lavori di tinteggiatura, a sottoscrivere sette assegni per un importo di 25mila euro svuotandole il conto corrente.
La vicenda è antecedente la data dell’8 aprile del 2013, giorno in cui Caterina, la sorella di Odetta Russo (ricoverata in una struttura per anziani) è andata dai carabinieri a sporgere denuncia. «Mia sorella - ha detto - mi ha confidato di aver conosciuto, tramite un rappresentante della ditta di aspirapolveri Folletto, una persona di fiducia che si era impegnata ad eseguire alcuni lavori di ristrutturazione nella propria abitazione. Tali lavori riguardavano anche la pitturazione delle pareti. Ricordo - si legge ancora nella denuncia - che quando mia sorella mi aveva informato dei lavori, avevo subito chiesto informazioni sulla ditta incaricata. Mia sorella non mi aveva risposto. Aveva glissato riferendomi che si trattava di persone simpatiche».
Continua indicando che successivamente al colloqui con la sorella aveva incaricato la nipote di controllare l’estratto conto e aveva scoperto che erano rimasti pochissimi soldi. La gran parte del denaro era stata prelevata con sette assegni per l’ammontare di 25.145 euro, «chiaramente - si legge - da noi non riconosciuti». Denuncia ancora la donna: «Sono andata dal responsabile della filiale Unicredit di corso Italia il quale mi ha riferito che un assegno era stato prelevato a Varmo, in provincia di Udine». L’esposto fa quindi riferimento al fatto che «la sorella Odetta ha detto di essere andata in banca assieme all’uomo che aveva eseguito i lavori nella sua casa», poi aggiunge che «la nipote le aveva riferito di aver visto nella casa due persone, una delle quali era Castellani».
In breve i carabinieri sono riusciti a risalire all’ex rappresentante della Vorwerk Folletto indicando lui e l’amico Paolo Pasini come i responsabili della truffa ai danni dell’anziana. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio davanti al gip Luigi Dainotti con la conseguente fissazione dell’udienza per mercoledì. Anche il nome di Pasini non è nuovo alle cronache giudiziarie. Nel 2010 ha citato per danni davanti al giudice civile quattro maghi che negli anni gli hanno rovinato la vita: oltre 200mila euro più interessi e spese legali. Tra il 1987 e il 1988 l’uomo aveva bussato ai quattro operatori dell’occulto per tentare di guarire una serie di problemi di carattere neurologico e forse psichiatrico che la medicina tradizionale non era riuscita a sconfiggere. «Sento le voci», aveva detto Paolo alla madre, che aveva assistito anche ad alcune delle cure e dei riti imposti al figlio, compreso un tentativo di “bonificare” la casa dove i due vivevano, asseritamente infestata dal malocchio.
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