Il presidio in piazza a Trieste: «I ragazzi fragili soffrono per primi il peso dei limiti e dell’incertezza»

Il movimento Priorità alla Scuola torna in piazza con la sua protesta
Silvano Trieste 2021-01-30 Presidio per la riapertura delle scuole
Silvano Trieste 2021-01-30 Presidio per la riapertura delle scuole

TRIESTE «I ragazzi iniziano a sentire il peso delle regole e i più fragili pagano il prezzo più caro». È il racconto di una insegnante del comprensorio scolastico Roiano Gretta, istituto che comprende infanzia, elementari e medie, condiviso ieri mattina durante il consueto presidio del movimento Priorità alla scuola.

«Noi verremo qua ogni sabato - racconta la coordinatrice di Trieste Cristina Gregoris - perché i problemi sono tanti e non siamo soddisfatti di una ripresa solo al 50% delle lezioni in presenza alle superiori: bisognava fare molto di più». I partecipanti, circa una decina, hanno raccontato le loro esperienze e difficoltà. Ogni istituto ha adottato regole proprie per la ripesa delle lezioni: chi fa fare due settimane a casa e due in classe e chi solamente una. «Mi chiedo il senso - ha aggiunto Gregoris - di aver acquistato i banchi con le rotelle, ancora non pervenuti, e non dei purificatori d’aria che non costringessero gli istituti a tener aperte le finestre».

È stato poi evidenziato il problema di alcuni ragazzi, in particolare della comunità cinese, i cui genitori hanno scelto l’educazione parentale, e che non stanno raggiungendo un livello sufficiente di preparazione in vista degli esami di parificazione di fine anno. Una maestra del comprensorio di Roiano Gretta ha poi raccontato la complessità della macchina organizzativa e le difficoltà dei ragazzi «abbiamo lavorato tanto e calibrato ogni dettaglio per consentire un rientro in classe in sicurezza già a settembre. L’istituto ha organizzato tre diversi turni per la mensa e abbiamo diviso il giardino in aree diverse». Ha concluso: «I bambini sono molto bravi e collaborativi ma ultimamente abbiamo la percezione che siano affaticati. Non sappiamo se sia dovuto alle mascherine o alla stanchezza del quadrimestre o dall’incertezza e dalla fragilità del periodo in generale. Notiamo qualche problema comportamentale in più. Abbiamo aumentato i colloqui con i genitori ma i più fragili stanno pagando il prezzo più alto». —


 

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