Il presidente salva il teatro italiano di Tirana
ZAGABRIA Il Kombetar è salvo, almeno per il momento. Il Teatro nazionale di Tirana realizzato in epoca fascista doveva essere demolito per far spazio ad un nuovo modernissimo progetto. Ma dopo settimane di critiche e manifestazioni, il piano del governo è stato fermato qualche giorno fa dal presidente della Repubblica albanese Ilir Meta, che ha respinto la legge sottopostagli dal parlamento. Secondo il capo di Stato, ci sono numerosi motivi per cui il testo deve essere riesaminato dalla camera e questi variano dal dovere di preservare l’identità e il patrimonio nazionale fino al rispetto delle autonomie locali. La legge speciale voluta dall’esecutivo del premier Edi Rama sarebbe in effetti intervenuta con forza sul Kombetar, autorizzandone la demolizione e permettendo la costruzione nello stesso lotto di un nuovo teatro e di quattro grattacieli. Da quando il parlamento ha approvato questa legge, ad inizio luglio e con i soli voti della maggioranza socialista, il mondo culturale albanese è sceso in piazza per difendere uno dei simboli del centro storico di Tirana.
Costruito nel 1938 su disegno di Giulio Bertè, il Kombetar rispetta i canoni tipici dell’architettura razionalista, come l’università di Tirana ed altri edifici progettati durante l’occupazione italiana, ed è pure realizzato - nota il portale Osservatorio Balcani e Caucaso - con “un cemento sperimentale impastato con fibre di pioppo e alghe”, noto tra le due guerra con il nome commerciale di “populit”. Insomma, si tratta di una parte integrante della storia della città e del paese, ma che versa - secondo il governo - in pessime condizioni. Il premier Rama e il sindaco di Tirana Erion Veliaj (pure lui socialista) sostengono infatti che sarebbe troppo costoso rimettere a norma la struttura e per questo hanno chiesto al celebre studio danese Big (Bjarke Ingels Group, autore tra le altre cose della LEGO House di Billund) di immaginare un nuovo teatro. Il progetto disegnato a Copenhagen ricorda la forma di una farfalla ed è organizzato su tre ambienti, tra cui un auditorium principale, una sala concerti e una per spettacoli. Ma è troppo caro per le tasche dell’esecutivo, che intende realizzarlo con un partenariato pubblico-privato (Ppp), un sistema molto in voga in questi tempi in Albania.
La compagnia albanese Fusha Shp.K ha accettato di realizzare il teatro, ma in cambio potrà costruire quattro nuove torri, da dedicarsi agli esercizi più disparati, tra hotel e centri commerciali. Un piano su cui pesano le accuse di speculazione edilizia da parte dell’opposizione e i dubbi del Fondo monetario internazionale su dei Ppp poco trasparenti e che ora è stato rispedito alla camera. E anche se il sindaco Veliaj assicura che "il parlamento voterà di nuovo la legge a settembre”, il dibattito a Tirana sul futuro del Kombetar è appena iniziato.
Riproduzione riservata © Il Piccolo