Il presidente Mattarella a Trieste per inaugurare l’anno accademico e assistere alla firma decisiva sul Narodni dom da restituire alla comunità slovena

L’evento principale nella visita del Presidente sarà la partecipazione alla cerimonia in ateneo ma sarà preceduto dall’accordo Università-Fondazione in Prefettura sul trasferimento del bene

Giovanni Tomasin
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, in piazza Unità d'Italia di Trieste riceve gli onori militari, Trieste, 4 novembre 2018. ANSA
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, in piazza Unità d'Italia di Trieste riceve gli onori militari, Trieste, 4 novembre 2018. ANSA

TRIESTE Sarà una mattinata rapida ma piena di impegni quella del Presidente Sergio Mattarella a Trieste lunedì prossimo. Il momento culminante sarà l’inaugurazione dell’anno accademico, che si terrà nell’Aula magna dell’Università di Trieste e in cui non si sa ancora se il capo dello Stato terrà un discorso.

Prima di ascendere a piazzale Europa, però, il Presidente si fermerà in Prefettura di piazza Unità per assistere all’ultimo passaggio ufficiale della restituzione del Narodni dom alla comunità slovena: la firma dell’accordo fra l’ateneo e la fondazione che si occuperà della gestione del palazzo di via Filzi per la consegna dei beni.

Gli uffici di tutti gli enti coinvolti sono in pieno lavoro: manca meno di una settimana all’evento e bisogna mettere a punto ogni aspetto affinché la visita riesca nel modo migliore. Ieri il prefetto Annunziato Vardè ha presieduto la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in cui si sono stabilite le linee generali delle misure da prendere. Un secondo incontro si terrà venerdì per definire gli ultimi aspetti: «Siamo nel pieno della fase preparatoria – spiega il prefetto – e siamo tutti molto impegnati. Sarà predisposto un puntuale servizio d’ordine e sicurezza, ovviamente adeguato alla circostanza, ma non ci saranno blocchi a parti della città, né fastidi alla circolazione o al traffico».

L’IMPEGNO DI MATTARELLA PER LA RICONCILIAZIONE FRA ITALIA E SLOVENIA

Quale il programma della giornata? Il primo appuntamento è previsto per le 10.15 in Prefettura, dove il Presidente arriverà per assistere alla firma dell’accordo. Saranno presenti il sottosegretario Ivan Scalfarotto (in sostituzione della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, impegnata quel giorno a Bruxelles), il sindaco Roberto Dipiazza, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, la senatrice Tatjana Rojc e il vescovo Giampaolo Crepaldi, oltre ovviamente ai firmatari, il rettore Roberto Di Lenarda e il presidente della Fondazione Rado Race. Il tutto durerà soltanto un quarto d’ora, ma si tratterà del momento finale del processo iniziato nel 2020 con l’incontro fra Mattarella e il Presidente sloveno Borut Pahor: la firma doveva avvenire giovedì prossimo, ma vista la presenza del Presidente in città lunedì si è deciso di anticiparla. La mossa ha costretto inevitabilmente a rivedere in parte i programmi della visita, non senza qualche salto carpiato per gli uffici, ora però tutta l’operazione sembra instradata su una direzione stabile.

LA RESTITUZIONE DEL NARDONI DOM DI TRIESTE ALLA COMUNITA’ SLOVENA

Quanto al contenuto dell’accordo, consiste sostanzialmente nella presa in proprietà dell’edificio da parte della Fondazione, che lascerà però all’ateneo l’occupazione degli spazi per tutto il tempo necessario al trasferimento della Scuola interpreti nella nuova sede del Gregoretti. Commenta il vicepresidente della Fondazione Ivo Corva: «Vediamo il futuro del Narodni dom come un fattore di promozione fra cultura slovena e italiana, nonché delle altre realtà culturali del nostro contesto. Vogliamo diventare un fattore di promozione e sviluppo di respiro europeo, in un contesto positivo di collaborazione e promozione per tutta la città, non solo per la comunità».

Il Presidente raggiungerà quindi la sede di piazzale Europa, dove parteciperà all’inaugurazione dell’anno accademico. Non sappiamo ancora se, come fece alla Sissa qualche anno fa, pronuncerà anche un discorso. Non resta che attendere.—

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