Il presidente Fumaneri: «La Sgt si sta risollevando ma c’è chi getta fango sui nostri grandi sacrifici»
TRIESTE «Abbiamo messo la Ginnastica Triestina in condizione di tornare a dialogare con il mondo bancario, abbiamo ristrutturato il corpo storico dell’edificio e rinvigorito il settore sportivo aumentando il numero degli iscritti. Il tutto negli ultimi due anni di esercizio».
Non ci sta il presidente della Sgt Marco Fumaneri a passare per un moroso né tantomeno per uno che non è solito onorare i contratti.
«Stiamo provando a risanare questa gloriosa società sia dal punto di vista finanziario che sportivo. Dopo anni di bilanci negativi i nostri due ultimi esercizi li abbiamo chiusi in attivo, fatto che non accadeva da parecchio, ciononostante c’è chi sostiene che la Ginnastica non onora i debiti».
Presidente, partiamo dai fornitori. È vero che siete in difficoltà con il pagamento di alcuni di essi?
Esiste un problema con uno dei fornitori perché abbiamo ritenuto esageratamente costoso il servizio che ci prestava, motivo per il quale siamo andati di fronte a un giudice che deciderà chi ha ragione. Nel frattempo ne abbiamo trovato un altro che ci fornisce lo stesso servizio a metà prezzo. Queste però sono difficoltà che esistono in qualsiasi società privata, pertanto ritengo che avere un problema con un fornitore non implica automaticamente che la Ginnastica non saldi le proprie pendenze.
Si parla anche di stipendi non pagati. Cosa c’è di vero? Assolutamente nulla perché anche gli emolumenti di dicembre sono stati pagati regolarmente il 10 gennaio scorso. Ci tengo a sottolineare che gli stipendi degli istruttori della Sgt ammontano a 250 mila euro. Non so quante società sportive a Trieste, tralasciando Triestina e Alma, possano permettersi di pagare importi simili. Ricordiamoci peraltro che non tutti gli istruttori presenti in società fanno questa attività come primo mestiere, qua ci sono persone che percepiscono il terzo e anche il quarto stipendio. Gente che purtroppo perde il pelo ma non il vizio di continuare a screditare il proprio datore di lavoro.
L’ex ad Alessandro Mitri sostiene che la Sgt avrebbe bisogno di un contributo annuale da parte delle istituzioni pubbliche, come accadeva un tempo.
Fin dal mio arrivo non mi sono trovato in sintonia con Mitri perché non condividevo e non condivido tuttora la sua mentalità assistenzialista. L’epoca dei contributi a fondo perduto degli enti pubblici non esiste più ed è una prassi che nemmeno vogliamo perseguire perché questa formula assistenzialista non corrisponde all’idea di gestione imprenditoriale che voglio dare alla Sgt. La Regione continua a finanziarci, ma in altra maniera, ossia attraverso contributi mirati. Negli ultimi due anni abbiamo ricevuto finanziamenti per l’acquisto di un pulmino nuovo, per la ristrutturazione del perimetro esterno, da ultima abbiamo avuto una sovvenzione di 120 mila euro, e non 20 mila, per il rifacimento dell’impianto elettrico. Perciò da parte delle istituzioni continua a esserci sensibilità nei confronti della nostra gloriosa società. Una sensibilità che stride con chi invece si sente in dovere di gettare fango su chi fa degli enormi sacrifici per tenerla in piedi. —
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