Il presepe di Grado è arrivato a San Pietro: sabato la cerimonia dello svelamento in Vaticano
I romani e i turisti apprezzano lo spettacolare elemento dell’acqua
Qualcosa del monumentale presepe di Grado da 14 metri per 30 inizia a scorgersi in piazza San Pietro. Tutto ormai è montato ed è difficile nascondere – nonostante i veli e le barriere erette – un complesso statuario di questa magnitudine. Ci sono già molti turisti che scattano foto a ciò che si può vedere e non è stato nascosto dagli organizzatori, che però mantengono il massimo riserbo, fino allo svelamento ufficiale di sabato, che avverrà alle 18 in una cerimonia con tanto di concerti delle bande, inclusa quella di Grado. Il tutto sarà trasmesso in mondovisione, con una diretta tv assicurata dalle 18.30 alle 19.
Le impressioni
A Roma, del Natale del Vaticano si è parlato molto per le polemiche innescate dall’albero, un abete rosso da 29 metri di altezza proveniente da Ledro, in Trentino – tanto che quasi 50 mila firme su change.org erano state raccolte per inviare un appello al Papa per impedirne l’abbattimento; tuttavia il comunicato della Santa Sede sottolinea che l’albero era «maturo» e il suo prelievo «garantirà il naturale ricambio del bosco» certificato Pefc.
Ora il presepe di Grado si sta prendendo la scena. E lo fa con lo spettacolare elemento dell’acqua, una riproduzione del mare, su cui c’è pure una barchetta, che ieri si muoveva al soffio di una gelida Tramontana, fredda quasi quanto la Bora – ma meno forte.
«Credo sia la prima volta che vedo un presepe con l’acqua in piazza San Pietro», afferma Daniela, di origini pordenonesi e lettrice del Piccolo online ma già parte del coro del Vaticano e dunque persona che ha visto molti presepi ospiti a Roma, anno dopo anno. E sempre la riproduzione del mare in piazza conquista i passanti, anche tra laguna e barche (“batele”, a dire il vero, per usare i giusti termini gradesi) fanno pensare a molti a un’altra isola: «Ma è Venezia?», si sente dire. In realtà il presepe è – oltre che una scena di natività, ambientata in un casone – una rievocazione della vita dei pescatori e delle loro famiglie nella laguna di un secolo fa.
L’opera
Sono una ventina i personaggi della scena della natività, realizzati dagli artisti Lorenzo Boemo e sua figlia Francesca. Ma la squadra è più ampia, ed è «composta da una quarantina di persone» di cui «ventidue a Roma», spiega Antonio Boemo, regista della spedizione. In serata ieri gli elettricisti erano ancora in piazza, per le prove generali delle luci, dopo aver iniziato la fatica del montaggio alle 8. Non vogliono lasciare il loro nome perché «non sarebbe giusto, tante persone ci hanno lavorato per moltissimo tempo e non sarebbe corretto che uscissero sul giornale solo i nostri nomi».
Il presepe di Grado è anche questo, uno sforzo di comunità, di gruppo in cui nessun singolo sgomita per emergere. Uno sforzo portato avanti sotto l’egida dei Portatori della Madonna di Barbana.
Anche l’artista Lorenzo si schermisce: «Non sono un artista, sono stato un professore di educazione artistica alle medie». Poi dopo qualche domanda emergono i risultati raggiunti da questo prof – che artista sicuramente è –, tra cui un presepe al Quirinale e l’aver portato – tutto sempre in gruppo, assieme a molti altri – la rassegna di presepi di Grado a ingrandirsi, passando da 70 a 300 opere esposte. E intanto una sottile falce di Luna si specchia nel piccolo mare di Grado, ricostruito in piazza San Pietro al Vaticano.—
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