Il premier sloveno pro Trump non si congratula con Biden

Quattro giorni dopo essersi prematuramente congratulato con The Donald per la sua vittoria, Jansa si è limitato ieri ad auspicare «relazioni amichevoli» con la prossima amministrazione americana, qualunque essa sia

LUBIANA. Il primo ministro sloveno Janez Jansa si conferma fuori dal coro, rispetto all'elezione di Joe Biden. Quattro giorni dopo essersi prematuramente congratulato con Donald Trump per la sua vittoria, Jansa si è limitato domenica ad auspicare «relazioni amichevoli» con la prossima amministrazione americana, qualunque essa sia. «Gli Stati Uniti sono un partner strategico per noi», ha twittato Jansa. «Tutti i governi che ho guidato hanno instaurato con loro relazioni strette e amichevoli. Non importa da quale partito provenga il presidente americano. Nulla cambierà in futuro», ha continuato.

Mercoledì il primo ministro sloveno, paese d'origine della first lady uscente Melania Trump, si era congratulato con Donald Trump per la sua rielezione. Mentre il conteggio dei voti era appena iniziato negli Stati Uniti, Jansa twittava: «È chiaro che gli americani hanno eletto Donald Trump». Poi ieri, quando i media americani annunciavano la vittoria di Biden, e gli altri leader Ue si congratulavano con lui, il premier sloveno affermava che il risultato del voto Usa non era ancora definitivo. E ricordava le azioni legali intraprese da Trump per contestare lo scrutinio in diversi Stati. Jansa, più volte primo Ministro dal 2004, e leader di un partito contrario all'accoglienza dei migranti, è considerato vicino al suo omologo ungherese Viktor Orban, che voleva la rielezione di Trump.

Il presidente serbo Aleksandar Vucic, che aveva auspicato una riconferma di Donald Trump nelle presidenziali Usa, si è congratulato con Joe Biden, esprimendo la speranza che potrà continuare la buona collaborazione fra i due Paesi. «Auguri sinceri a Joe Biden», ha scritto Vucic su Twitter. «Le auguro saggezza e fermezza nell'affrontare le sfide che l'attendono, per il bene degli Usa e del mondo. Spero di proseguire con Lei la buona collaborazione che abbiamo avuto con Donald Trump, al quale sono per questo molto grato», ha aggiunto il presidente serbo. Fiducioso sulla prosecuzione delle buone relazioni instauratesi fra Belgrado e Washington sotto l'amministrazione Trump si è detto Ivica Dacic, già ministro degli esteri e che è uscito dal nuovo governo serbo per assumere la presidenza del parlamento.

La facciata dello storico Municipio di Sarajevo, nonché ex Biblioteca nazionale, è stata illuminata a festa ieri sera per la vittoria alle elezioni americane di Joe Biden. Come per una vittoria calcistica, i festeggiamenti sono proseguiti con cortei di auto a clacson spianati per le vie del centro cittadino. Da diversi giorni i musulmani bosniaci ricordano l'impegno di Biden a favore di Sarajevo durante la guerra in Bosnia (1992-95), mentre il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, il cui nome figura sulla 'lista nerà di Washington, lo accusa di odiare i serbi. Ieri con Biden si erano congratulati due dei tre membri della presidenza collegiale bosniaca - il bosgnacco Sefik Dzaferovic e il croato Zeljko Komsic - non però il serbo Dodik

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