Il premier Letta atterra a Ronchi come un turista qualsiasi
RONCHI DEI LEGIONARI. Vacanze oltreconfine per Enrico Letta. Il presidente del Consiglio dei ministri ha scelto l’aeroporto di Ronchi dei Legionari per spingersi poi verso Slovenia o Croazia. La meta, ovviamente, rimane rigorosamente “top secret”.
Il premier, nell’occasione, non ha usato un aereo di Stato. Al contrario, assieme alla moglie ed ai tre figli, si è imbarcato come un passeggero qualsiasi sul volo Alitalia AZ1365, decollato da Roma Fiumicino e atterrato alle 16.05 di sabato allo scalo di Ronchi dei Legionari. Non basta: Letta non ha richiesto alcuna assistenza particolare. E, anche se appare ovvio che il premier avesse attorno a se gli uomini della sua scorta, il cordone di sicurezza era discreto e quasi invisibile.
Letta, che solo un mese fa era arrivato in ben altro modo a Ronchi, in vista del vertice ufficiale italo-russo di Trieste con Vladimir Putin, è sceso dalla scaletta del velivolo, un Airbus A320, ha ritirato i bagagli e quindi si è diretto al banco della società di autonoleggio “Maggiore”, dove Roberto ed Ezio, i due addetti, hanno consegnato alla famiglia una Peugeot 5008, il cui contratto era stato intestato alla consorte.
Una capatina all’edicola dell’aeroporto, quella gestita da Paola e Piera, per l’acquisto dell’indispensabile “Vignetta” con la quale viaggiare lungo le autostrade slovene. Ma il tagliando era esaurito e quindi il premier si sarà dovuto arrangiare per strada. Sbrigate le formalità e ritirata la vettura, la famiglia del primo ministro è partita, ancora una volta senza schiamazzi di sirene o cortei presidenziali verso la meta delle vacanze che, come detto, è coperta dal più assoluto riserbo.
Il modo di viaggiare di Letta, per qualche giorno libero dagli innumerevoli impegni politici ed istituzionali, ha certamente incuriosito i passeggeri del volo Roma-Ronchi dei Legionari e tutti quelli che lo hanno visto muoversi come una persona qualunque in aeroporto. Per una volta, infatti, la distanza tra politico e cittadino è sembrata accorciarsi.
E il cittadino, abituato a spese pazze, privilegi e follie da casta, avrà senz’altro apprezzato un primo ministro che viaggia come un qualsiasi passeggero, senza mobilitare codazzi di agenti e di uomini della sicurezza.
Un’immagine, quella di Letta e famiglia che ritirano i bagagli, si presentano all’autonoleggio e poi comprano giornali all’edicola, che permette di riconciliarci per una volta con il “palazzo” lontano ed irragiungibile e con una politica sempre più per i fatti suoi.
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