Il prefetto Valenti avverte: «Troppa gente in centro. Ora altri provvedimenti»

TRIESTE «Non ci sarà più un approccio soft come venerdì sera, verranno elevate più sanzioni». Il prefetto di Trieste Valerio Valenti non si aspettava l’altra sera, primo giorno di vera e propria movida di questa Fase 2 in città, in particolare dopo le 23, una ressa difficile da gestire con diversi assembramenti sparsi qua e là. Un banco di prova che ha deluso le aspettative del prefetto: «Fino alle 23, venerdì la situazione era stata abbastanza gestibile – spiega –, rientrava nei canoni che stabiliscono le disposizioni. Ma dopo quell’ora si è riversata una grande quantità di giovani in centro, per cui è stata difficoltosa anche l’attività di polizia, che questa sera (ieri, ndr) sarà di nuovo presente».
Il commissario di governo vuole correre ai ripari visto quanto accaduto e assicura che nei prossimi giorni saranno adottati anche altri provvedimenti. «Non è attraverso la sanzione che si governa questo fenomeno – sottolinea –. Ci vuole un approccio più integrato con il contributo di tutti. Stiamo lavorando su questo, ma serve tempo. Cercheremo in questi giorni di lavorare sodo per essere più preparati nel prossimo weekend». «È impossibile pensare – continua – a una soluzione in cui le forze dell’ordine sanzionano tutti, altrimenti diventa un fronte che si contrappone a un altro fronte. Ci vuole invece un approccio integrato con misure più incisive». Come? L’idea è quella di mettere in atto un mix di tre azioni principalmente. Oltre al pattugliamento rinforzato – con l’idea però che gli uomini di Polizia, Polizia locale, Carabinieri e Guardia di finanza debbano essere a disposizione anche per altri interventi –, si aggiunge la possibilità di mettere in campo gli steward. Si pensa di reclutare vigilantes (guardie giurate) o steward appunto da posizionare in prossimità di bar e ristoranti. Il loro ruolo sarà sostanzialmente quello di regolare il flusso delle persone e di fare in modo che non si creino assembramenti. Come terza azione poi, il prefetto pensa alla «chiusura di alcune zone». Si deciderà il da farsi dopo questo weekend.
«In questo momento dobbiamo cercare di capire la situazione – commenta il vicesindaco di Trieste Paolo Polidori –. La gente è quasi pervasa da una smania di uscire, anche giustificabile, ma questo porta ad acutizzare il fenomeno. Le persone si dimostrano insofferenti a essere redarguite e richiamate, però le forze dell’ordine devono farlo, anche se usano ovviamente una certa saggezza per dirimere le varie questioni. Ma se si trascendono le regole, si dovranno cercare risposte più forti. La regola è comunque quella di comprendere qual è la situazione e poi prendere le decisioni per limitare la possibilità di contagio. Tra la linea strong e quella soft, c’è una via di mezzo, che è quella di gestire le situazioni che man mano si propongono. Su via Torino ci aspettiamo che gli esercenti assieme facciano la loro parte, con l’utilizzo delle guardie giurate. La responsabilizzazione deve essere da parte di tutti. Lo si fa – conclude Polidori – perché non vogliamo tornare a un altro lockdown». —
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