Il prato in piazza Hortis colora per un giorno un po' di Trieste

Aggiornamento. L'iniziativa è durata giusto un giorno e sabato 5 settembre il tappeto verde è stato rimosso.

“Science in the city”, il programma di eventi satellite di Esof2020, arriva anche in piazza Hortis, con due idee originali che legano l’uomo alla natura in un incontro che si terrà oggi, venerdì 4 settembre, alle 19, intitolato “La resilienza del bosco. La conquista dell’impossibile”. Un prato, innanzitutto, avvolgerà l’asfalto del percorso che congiunge via San Giorgio a via dell’Annunziata. Gli operatori l'hanno sistemato sulla strada che divide il giardino dagli edifici che ospitano biblioteca e chiesa.
Tante zolle che poi verranno donate, a fine evento, alla scuola media del comprensorio Dante Alighieri di via Giustiniano e alla scuola primaria Padoa, a San Luigi, per rendere più verde un cortile e migliorare il senso di appartenenza al mondo, nonché la qualità visiva, olfattiva e sensitiva degli studenti, futuri cittadini coscienti. Ideato e coordinato da Lucia Krasovec-Lucas con Aidia Trieste, Sistema Bibliotecario Giuliano, Patto per la Lettura, Vita Activa, Casa Internazionale delle Donne di Trieste, il progetto in questo primo step ha il fine di ristabilire il rapporto tra uomo e natura.
Il prato – spiegano gli organizzatori – come elemento instabile e gentile di connessione tra l’uomo e la terra, custode di vita indispensabile entro cui si organizzano i destini della Natura, del mondo e le nostre stesse radici, sarà l’occasione per parlare di “forestazione urbana” con Giorgio Vacchiano, ricercatore di fama internazionale in questo settore. L’appuntamento è alle 19. «Le zolle fungono da trait d’union tra il parco e l’edificio, è l’amplificazione del senso del verde», spiega Lucia Krasovec-Lucas: «È una provocazione, un segno per riportare l’attenzione sull’importanza della natura e per attirare i giovani a studiare e fare lezione nei parchi come si fa in altri paesi».
A piedi nudi sull’erba, su questo materiale insolitamente presente in una piazza urbana, lo sguardo del pubblico volgerà poi verso un’installazione di tavolette in legno appese sugli alberi, su cui verranno incisi i nomi di 10 letterate triestine che vissero tra Ottocento e Novecento: «Diventa, questa, l’occasione perfetta per avviare il progetto di Museo della Letteratura – aggiungono gli organizzatori – in sinergia con lo spazio di relazione che potrà diventare una Biblioteca dinamica in cui leggere ed eleggere il passato come cassetta degli attrezzi privilegiata nel costruire i nostri futuri». I membri del Patto per la lettura, una modalità di aggregazione presente anche in altre città al fine di mettere in rete chi si occupa del settore, “delizierà” infine il pubblico con dei reading sul tema.—be.mo.
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