Il pranzo pasquale è sacro: tutti in fila davanti ai negozi. E il prefetto invoca serietà

TRIESTE Lunghe code all’esterno dei supermercati e dei negozi di alimentari, traffico in aumento e un via via di persone che non si vedeva da parecchie settimane. Il venerdì Santo a Trieste, complice anche la giornata primaverile, ha visto un aumento delle persone in giro nonostante siano tuttora in vigore le limitazioni volute dal governo e aumentate dalla Regione per cercare di ridurre i contagi da Covid-19. E nonostante la stretta sui controlli “antifurbetti” annunciata a più livelli, dal Viminale in giù.
«Io sto facendo la spesa visto che poi mi chiudo in casa fino a martedì - racconta Antonia, mentre fa la coda davanti ad un supermercato -. Sinceramente durante questa quarantena sono stata brava e ho sempre cercato di uscire il meno possibile, questa volta però vedo che c’è molta più gente».
Anche secondo Claudia la situazione è cambiata. «Io e mio marito vorremmo cercare di fare una Pasqua serena anche se lontani dai nostri genitori, è difficile perché i bambini hanno voglia di uscire e iniziano a non capire perché non possiamo fare la solita gita. Almeno però sono stati promossi e questo li rende un po’ più sereni».
Lunghe attese anche in Cavana, dove le file di chi attendeva per entrare in farmacia hanno finito per incrociarsi con quelle dei clienti dei piccoli negozi di quartiere, dal negozio di frutta e verdura alla profumeriae. «Io vengo a giorni alterni a fare la spesa - spiega un uomo anziano - perché il frigo è piccolo. Questa sera mangeremo pesce e domani carne perché le tradizioni sono importanti anche in questo periodo». Il dipendente di una società di sicurezza che distribuisce guanti e mascherine all’esterno di un supermercato si lascia andare anche a un rimprovero verso un cliente abituale: «Non puoi venire qua tutti i gironi, soprattutto la prossima volta cerca di conservare la mascherina perché la prossima volta non te ne darò più visto che le stiamo finendo».
In un altro punto vendita di via Fabio Severo un dipendete si lascia andare a uno sfogo: «Probabilmente, a giudicare anche la merce nei carrelli, alcuni pensano di poter festeggiare con amici e parenti: sinceramente non capisco il senso visto che qua tutti stiamo facendo i salti mortali».
E proprio alla vigilia del week end particolarmente “a rischio”, dal prefetto di Trieste arriva un appello a non vanificare i sacrifici fatti finora e a rispettare i divieti. «I dati ci dicono che meno del 5% delle persone controllate non aveva un motivo valido per uscire di casa - afferma Valerio Valenti -. Gli sforzi che ci attendono sono ancora tanti e riguarderanno tutto il mese di aprile. Probabilmente in queste ore c’è un incremento degli accessi ai supermercati per fare scorte in vista delle festività. Questo almeno significa che i prossimi giorni le persone resteranno a casa».
I numeri dicono che, dall’inizio delle restrizioni imposte dal governo, su 105.049 persone controllate, di cui 20.351 a Trieste e 23.840 nell’Isontino, solamente 3.576 sono state multate (a Trieste 1.097 e a Gorizia 709). «Ora le persone sono chiamate a fare un sacrifico ulteriore - aggiunge Valenti - trascorrendo Pasqua e Pasquetta a casa. Chiedo a tutti i cittadini di darci e darsi una mano, perché i migliori controllori sono proprio i cittadini. Noi disporremo tutte le forze di polizia, ma servirà a poco senza l’aiuto delle persone alle quali faccio i migliori auguri di passare le festività in maniera serena ricordando che noi ci siamo». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo