Il Porto guarda a Trieste e gioca la carta D’Agostino
Il nome del nuovo presidente dell’Azienda speciale per il porto ancora non c’è. La Camera di commercio sta valutando però due candidati, come ha spiegato ieri pomeriggio il presidente dell’ente camerale Gianluca Madriz alla commissione speciale porto del Consiglio comunale di Monfalcone, che aveva chiesto di poterlo sentire sul rinnovo dei vertici dell’Aspm e le strategie future per lo scalo. Accantonata, pare, la nomina dell’imprenditrice Michela Cecotti, Madriz ha parlato di un professionista di altissimo livello e di «ambito industriale», ma slegato dal territorio, e di un candidato invece più vicino al contesto territoriale. Per Madriz, comunque, coincidente con l’intero spazio della provincia di Gorizia, da quanto emerso nel confronto con il consigliere di Responsabilmente Elisa Di Ilio. È certo, invece, che nel consiglio di amministrazione dell’Azienda porto, assieme al sindaco Silvia Altran, cui verrà riconfermata la carica di vicepresidente, al presidente della Provincia, al segretario generale della Camera di commercio Medeot, ci sarà il commissario straordinario del Porto di Trieste Zeno D’Agostino.
Madriz ha parlato ieri dell’esigenza di un collegamento con la portualità triestina e regionale e con i progetti della Regione per il sistema della portualità del Friuli Venezia Giulia. «È stato aperto un confronto ragionato con la Regione - ha spiegato Madriz - sulla possibilità di fare rete al servizio del progetto più ampio sulla portualità regionale. L’abbiamo trovata nel nome di D’Agostino, cui è stato chiesto di fare solo ed esclusivamente da ufficiale di collegamento con Trieste. La riorganizzazione della portualità regionale dovrà comunque vedere Monfalcone a un livello paritetico rispetto alle altre realtà». Per dare contenuto a questo obiettivo il sindaco Altran in chiusura di seduta della commissione ha affermato di ritenere che il porto di Monfalcone debba essere presente in quello di Trieste. Il presidente della Camera di commercio dal canto suo ha detto di vedere nel commissario straordinario del porto di Trieste «un anello di congiunzione con la Regione utile anche a ottenere il Piano regolatore del porto».
«Non vorrei che oltre a fare il commissario di Trieste facesse anche quello di Monfalcone», ha commentato il consigliere Anna Cisint, preannunciando di voler chiedere un’audizione anche di D’Agostino. Il Piano regolatore del porto rimane in ogni caso strumento indispensabile e che dovrebbe arrivare prima, come sottolineato ieri dai consiglieri di minoranza, delle ipoteche che potrebbero essere create dal via libera a progetti di privati. In sostanza, quello del rigassificatore presentato da Smart Gas, rispetto al quale Madriz ieri ha tenuto a ribadire a più riprese la neutralità della Camera di commercio. Sollecitato dal consigliere Paolo Fogar (Pd) che ieri ha proposto di prorogare di un anno l’incarico all’attuale presidente dell’Aspm Paolo Maschio («manager di alto profilo e legato al territorio»), Madriz ha escluso un’ipotesi del genere. «L’ingegner Maschio non può più svolgere l’incarico perché è andato in pensione - ha spiegato Madriz -. Abbiamo cercato una strada nella normativa vigente, ma non esiste, per garantire l’apporto di Maschio per il futuro dell’Azienda porto». Una scelta a tempo, invece, ha fatto capire il presidente della Cciaa, non è compatibile con il ragionamento di più ampio respiro impostato per lo scalo. Madriz ha assicurato, però, di non voler perdere la collaborazione di Maschio.
Il presidente della Camera di commercio non ha invece fornito tempi rispetto all’approfondimento del canale d’accesso del porto, atteso da tempo, come il Piano regolatore portuale. Consiglieri di maggioranza e minoranza ieri non hanno posto obiezioni a una collaborazione con Trieste, a partire dal forzista Giuseppe Nicoli, sottolineando però l’esigenza che non avvenga su basi di sudditanza. Tutti d’accordo anche sulla necessità che la nomina del presidente dell’Aspm sia condivisa con il territorio.
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