Il “Popolo del Fvg” di Tondo slitta al 2013
TRIESTE. Lo psicodramma romano in casa Pdl e le festività di Natale posticipano la convention per il battesimo del partito di Renzo Tondo. Il lancio del progetto “catalano” avrebbe dovuto materializzarsi il 20 dicembre, e invece no, lo si farà il mese dopo, probabilmente il 18 gennaio, in un capannone del triangolo della sedia. Anche il Pdl del Friuli Venezia Giulia vuole capire che cosa accadrà nella capitale. Di sicuro a gennaio la situazione sarà più chiara e si potrà ragionare senza troppi dubbi su nome e composizione del nuovo partito regionale a sostegno della ricandidatura del presidente uscente. E così è preferibile rimandare l’appuntamento precedentemente fissato il 16 e poi il 20 dicembre (nel palazzetto dello sport di San Giorgio di Nogaro), data pure a ridosso delle festività di Natale.
È lo stesso Tondo a comunicare alle truppe che giovedì 20 il vescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato ha invitato tutti gli amministratori locali e i parlamentari della provincia friulana per lo scambio degli auguri di Natale. Una concomitanza che rende impercorribile l’organizzazione della convention, ha scritto di conseguenza il capogruppo Daniele Galasso ai consiglieri regionali, informati anche dell’intendimento del governatore di lasciar passare le festività di fine anno. Si va a gennaio, dunque. Secondo Tondo la data migliore è venerdì 18. E c’è pure un’idea sulla sede, un luogo dedicato al lavoro, un simbolo di un periodo difficile per l’economia regionale, un modo per avviare proprio da lì un’operazione di rilancio nella prospettiva di un legislatura auspicabilmente non più segnata dalla crisi. Di qui l’indicazione di un capannone da individuare nella zona del manzanese. «Dobbiamo ancora capire che cosa succede a Roma – afferma escludendo qualsiasi complicazione del percorso Sergio Dressi, vicecoordinatore regionale del Pdl –, ma non serve nemmeno accelerare i tempi in una regione in cui la situazione è invece molto chiara. Siamo pronti a una competizione elettorale con Tondo sicuro candidato presidente e facciamo dunque le cose con serietà e senza fretta. Sperando che gli alleati che ci hanno accompagnato sin qui restino ancora a far parte del progetto di sviluppo del Friuli Venezia Giulia». Ma Berlusconi di nuovo in campo può creare qualche ripercussione a livello locale? Secondo Dressi, «il problema non riguarda il Cavaliere ma la non chiarezza che il partito sta vivendo, un ostacolo a muoversi con determinazione univoca. Mi auguro che venga fatta chiarezza la prossima settimana, dopo di che ognuno farà le sue valutazioni. L’obiettivo deve essere comunque tenere unito il Pdl, elemento chiave per vedere garantite coesione e compattezza tra i militanti, compresa la componente ex An». L’addio di Franco Baritussio, vicecapogruppo in Consiglio passata dal Pdl a La Destra? «Se n’è andato in pieno accordo con noi, tanto che rimane nel gruppo regionale. Ha fatto una sua valutazione, anche rispetto alle esigenze delle dinamiche elettorali».
Non resta dunque che aspettare l’evoluzione della partita nazionale, anche perché dalla caduta o meno del governo dipenderà la data della chiamata alle urne e dell’eventuale election day che Tondo ha assicurato nel caso di elezioni politiche ad aprile e ha invece quasi escluso con un voto a febbraio a marzo, dato che l’accorpamento si renderebbe possibile solo in caso di sue dimissioni. In quel caso salterebbe il dettato statutario che, all’articolo 14, dispone che le elezioni del nuovo Consiglio «cadano dalla quarta domenica precedente e non oltre la seconda domenica successiva al compimento del quinquennio». Quinquennio che, a seguito delle dimissioni, quattro anni e mezzo fa, di Riccardo Illy (proprio con l’obiettivo dell’election day), scatta dal 13-14 aprile 2008. Una soluzione, quella delle dimissioni, che Tondo non vuole per non vedere archiviato il taglio dei consiglieri regionali per il quale serve ancora una lettura alla Camera dei deputati.
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