Il ponte di Sabbioncello pronto per il debutto: Bosnia bypassata, Ragusa collegata alla Croazia

Terminata in Dalmazia la costruzione della maxi opera da 2,5 chilometri. Ora si procederà rapidamente con le licenze per aprire dall’estate

Andrea Marsanich

RAGUSA Ci sono voluti esattamente 1.277 giorni, periodo servito all’appaltatrice China Road and bridge corporation per realizzare una tra le più grandi opere infrastrutturali degli ultimi trent’anni in Croazia. È il ponte di Sabbioncello, in Dalmazia, la cui costruzione è finalmente terminata, seguita dal collaudo tecnico, la cui attuazione non ha evidenziato alcun problema di particolare rilevanza.

Lo ha comunicato l’azienda pubblica investitrice, le Hrvatske ceste (Strade croate in italiano), ricordando che i lavori erano cominciati il 30 luglio 2018. Quel giorno il direttore di Hrvatske ceste, Josip Škoric, aveva consegnato ai rappresentanti dell’impresa cinese la documentazione necessaria. Il termine per la conclusione del mega ponte, lungo 2.440 metri, era di 36 mesi e 29 giorni, limite sforato per complessivi 52 giorni. Qualcuno obietterà che quasi due mesi non sono pochi, ma in realtà si tratta di una battuta d’arresto facilmente giustificabile.

È stata la pandemia a bloccare il cantiere per diverse settimane, intoppo di cui i cinesi si sono fatti un baffo, lavorando prima e dopo alacremente e raccogliendo unanimi consensi in Croazia. Sia per la qualità del lavoro, sia per i ritmi di costruzione, con il progetto che di mese in mese ha fatto capire quello che sarebbe stato l’aspetto definitivo, un’opera di ingegneria di altissimo livello, che permetterà alla Dalmazia meridionale di unirsi al resto del Paese, superando di slancio l’unico sbocco al mare della Bosnia ed Erzegovina, ossia il corridoio di Neum.

Dopo il collaudo tecnico, così dalle Hrvatske ceste, è cominciato il processo di ottenimento delle licenze per far sì che il ponte risulti agibile dalla prossima estate, dando il suo contributo alla riuscita della stagione turistica. Se per il ponte i lavori sono filati in modo tutto sommato liscio, non così si può dire per le strade d’accesso, il cui approntamento non ha seguito di pari passo la struttura di quasi 2,5 chilometri di lunghezza. È stato reso noto che prossimamente si chiuderà il cantiere della strada compresa tra la Litoranea adriatica (la costiera Fiume – Ragusavecchia) e il ponte. Resterà dunque da completare sia la strada fra il ponte e la penisola di Sabbioncello e parliamo della Duboka – Šparagovici, che viene costruita dalle maestranze dell’azienda edile austriaca Strabag, sia il segmento tangenziale di Stagno – Doli, opera affidata alla greca Avax. Quest’ultimo tratto diventerà percorribile entro la fine di quest’anno. Va ricordato ancora una volta che tra ponte e strade d’accesso la spesa totale risulterà essere di 520 milioni di euro, di cui l’Unione europea ha voluto farsi carico a fondo perduto erogando la somma di 357 milioni di euro.

Aggiungiamo che fin dal primo giorno il ponte sabbioncelliano è stato avversato dalla Bosnia – Erzegovina, che ha visto nella gigantesca costruzione un ostacolo alla navigazione verso il mare aperto. Zagabria ha sempre negato tale ipotesi, assicurando che la circolazione in quest’area adriatica sarà libera, priva di impedimenti

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