Il poliziotto aggredito è il fratello di Margherita Granbassi

TRIESTE
Manlio Granbassi, il poliziotto rimasto ferito ieri mattina mentre tentava di bloccare Romina Gordini, non è nuovo agli interventi in prima linea. Dopo aver prestato servizio per diversi anni nella squadra volante, da due è passato alla Mobile nella sezione antirapina, un impegno che lo vede costantemente sul territorio «a caccia» di scippatori e rapinatori. Numerosi quelli caduti negli ultimi mesi nella sua rete, qualcuno anche con nomi eccellenti. Il vicesoprintendente di 33 anni, infatti, è stato uno degli autori dell’arresto di «faccia d’angelo», al secolo Marko Sprem, il 22enne croato riuscito a mettere a segno qualche mese fa sei rapine nel giro di quindici giorni. In questura tutti lo conoscono come un «collega validissmo e sempre pronto all’azione».


In città, inoltre, Manlio Granbassi è noto per essere uno dei tre fratelli maggiori di Margherita, la campionessa mondiale di fioretto. L’unico della famiglia, tra l’altro, ad aver scelto di entrare in polizia. Gli altri fratelli, Giovanna e Francesco, tutti più grandi della schermitrice, hanno infatti intrapreso strade completamente diverse. C’erano anche loro, ieri pomeriggio, accanto al letto dell’ospedale Maggiore in cui si trova ora ricoverato il vicesoprintendente. L’operazione a cui è stato sottoposto ha permesso di escludere fortunatamente lesioni serie al tendine della gamba ferita dal coltello usato dalla rapinatrice per minacciare l’ostaggio. La lama, infatti, sembra essersi limitata a recidere il muscolo del quadricipite, senza lesionare altre più delicate parti dell’arto.


In ogni caso, prima di riprendere servizio, Granbassi dovrà attendere almeno un paio di settimane. Tanto servirà per rimarginare il taglio profondo e ben visibile dietro al ginocchio, che ieri gli procurava non pochi dolori. A rendere meno pesante il primo giorno in corsia ci hanno pensato comunque le visite dei colleghi della squadra mobile. Con loro anche il questore, Domenico Mazzilli, desideroso di accertarsi delle condizioni del giovane. Con ogni probabilità Manlio Granbassi non è stato colpito intenzionalmente dall’autrice della rapina in Corso Italia. La ferita sarebbe insomma stata una conseguenza accidentale dovuta alla fase estremamente concitata dell’intervento.

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