Il pm Tito indaga sulle vendite del Magazzino 74 al Molo VII e del geofisico di Trieste

Le ipotesi di reato sono corruzione, turbativa d'asta e truffa aggravata a danno dello Stato. Nel mirino un dirigente già in servizio all'Agenzia del Demanio di Udine e sei imprenditori. Operazione della Guardia di finanza di Gorizia
L'ex istituto geofisico di Trieste, in via Murat
L'ex istituto geofisico di Trieste, in via Murat

GORIZIA. Corruzione, turbativa d'asta e truffa aggravata a danno dello Stato sono i reati accertati al termine di un'articolata attività investigativa coordinata dal procuratore della Repubblica aggiunto di Udine, Raffaele Tito, nei confronti di un dirigente già in servizio alla Direzione regionale dell'Agenzia del Demanio di Udine, e di sei imprenditori, quattro cittadini italiani e due fratelli di nazionalità romena.

L'indagine ha preso avvio grazie all'acume investigativo di alcuni finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Gorizia i quali, dopo aver concluso l'operazione "Bunker", che aveva già visto indagato il dirigente pubblico e tre imprenditori del centro Italia, per i reati di truffa aggravata e turbativa d'asta, in relazione ai lavori di messa in sicurezza/bonifica di alcune opere di fortificazione permanente, realizzate per scopi difensivi nel periodo post-bellico a ridosso della linea di confine, hanno rilevato l'esistenza di altri rapporti intercorsi tra l'Agenzia del Demanio del Friuli Venezia Giulia ed una delle società già oggetto d'indagine ed operante nel settore del recupero di materiale ferroso.

 

Una veduta del Molo VII
Una veduta del Molo VII

 

Tra le operazioni sospette figurano l'acquisto dell'ex osservatorio geofisico di Trieste e lo smantellamento del Magazzino 74, già insistente all'interno del Molo VII del Porto di Trieste, entrambi indebitamente aggiudicati ad un imprenditore di Muggia.

 

Molo Settimo, giù il Magazzino 74

 

Turbata anche la gara per la locazione dell'ex polveriera di Monte di Mezzo di Sagrado e quella per il trasloco dei materiali dell'ex manifattura tabacchi di Gorizia.


Si contano in totale ben nove gare d'appalto turbate per oltre 700mila euro e cinque indebiti affidamenti diretti per oltre 130mila euro.


Ora l'ex dirigente pubblico e i sei imprenditori, già raggiunti dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal procuratore Tito, dovranno a vario titolo rispondere davanti alla Giustizia delle ipotesi di corruzione, truffa aggravata a danno dello Stato e turbativa d'asta.
 

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