Il Piano regolatore in tilt per la guerra della Costiera
A mettere i bastoni fra le ruote al Piano regolatore è nientemeno che il presidente della Repubblica. Ieri infatti è approdato in Municipio un decreto del capo dello Stato in cui si dà ragione al ricorso presentato dall’avvocato Peter Mocnik, colonna dell’Unione slovena, che a metà degli anni Duemila chiedeva di edificare una vasta area di pastini in Costiera, in via Plinio.
Nel 2008 l’allora maggioranza negò con delibera l’edificabilità dell’area che, faceva notare qualcuno, era pure nei pressi della casa dell’allora sindaco Roberto Dipiazza. Su quella scelta si scatenò uno scontro di carte infinito che ora, a sette anni di distanza, la presidenza della Repubblica scioglie: là si può costruire. Peccato che proprio in questi giorni si stia approvando un Prg che per aree come quella, almeno in teoria, non consente alcuna forma di edificabilità.Le due osservazioni presentate in proposito da singoli cittadini sono già state cassate dagli uffici. Spiega una nota degli stessi uffici del sindaco Roberto Cosolini: «La controdeduzione sottoposta al Consiglio non accoglie la proposta di ripristinare una parziale edificabilità sull’area in quanto la stessa risulta in conflitto con le finalità di tipo ambientale» del piano. Ragiona Cosolini: «Parliamo di una zona pastinata, di grandi dimensioni. Non dare l’edificabilità espone il Comune al rischio di un’azione per danni che ha a che fare con una delibera dell’amministrazione precedente e con il precedente Prg. Ma concederla significa mollare sulla filosofia di questo piano che, per essere coerenti, non dovrebbe cedere su ottomila metri quadrati di pastini».
Oggi verrà resa nota la presa di posizione del Comune al riguardo. Veniamo a quanto avvenuto in aula. Ieri sera il Piano regolatore è stato a un soffio dal saltare. Pomo della discordia un emendamento del consigliere democratico Igor Svab volto a rendere edificabile una piccola area che secondo gli uffici doveva restare boschiva. L’iniziativa ha suscitato le ire dell’opposizione, centrodestra e M5S, ma anche dello schieramento di sinistra. Piero Camber (Fi) ha dichiarato: «È una zona boschiva con dolina, la classica richiesta a cui diciamo no da settimane. Perché proprio in questo caso rispondiamo affermativamente quando gli uffici avevano rigettato la domanda? L’ennesima marchetta è la risposta». Stizzito anche Marino Sossi, il capogruppo di Sel: «Non è possibile andare avanti in questo modo».
Il capogruppo del Pd Marco Toncelli ha difeso il testo: «Vogliamo trattare le questioni sotto l’aspetto tecnico e al di là delle polemiche strumentali? In questo caso l’emendamento tratta un’area che non include la dolina, applicando indici di edificabilità bassissimi. In un piano che toglie un milione e mezzo di metri quadrati rispetto all’ultimo Prg questo fa gridare allo scandalo? Direi di no». L’opposizione però è uscita dall’aula: complici dei buchi nelle file della maggioranza, è venuto a mancare il numero legale. Svab ha dovuto ritirare l’emendamento per consentire il prosieguo dei lavori e il rientro dell’opposizione stessa. Festante Lorenzo Giorgi (Pdl): «Per amministrare bisogna avere la maggioranza. Se non riescono a garantirla nemmeno per un loro emendamento, se ne vadano a casa. Questo ritiro per noi è come la vittoria dello Spezia contro la Roma». Critico verso tutti Stefano Patuanelli (M5S): «Una figura barbina per la maggioranza. Il capogruppo del Pd ha dimostrato la sua inadeguatezza nella gestione dell’aula. Ma le porcherie sono arrivate da quasi tutte le forze politiche, anche dal centrodestra che oggi fa il moralista. Tanto che alla fine son tornati in aula a salvare il Pd. C’è un accordo, lo diciamo da tempo e ora è confermato». Sferzante anche Alessia Rosolen (Un’Altra Trieste): «Forza Italia ora fa lezioni di morale ma di emendamenti ad personam ne hanno infilati anche loro. La maggioranza non si regge in piedi, ma anche il pulpito forzista scricchiola». Questo il commento finale del sindaco: «Ringrazio l’opposizione perché in un momento di sbandamento della maggioranza ha dimostrato un apprezzabile senso di responsabilità».
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