Il piano Fvg per il vaccino anti-Covid: dosi a 10-15 mila persone al giorno, via da febbraio

TRIESTE Una vaccinazione di massa, da 10-15 mila persone al giorno. Convocate nei quartieri fieristici della regione, in una grande operazione drive-in. Poi toccherà agli anziani delle case di riposo. Ma, se le dosi continueranno ad arrivare, il Friuli Venezia Giulia potrebbe essere immunizzato entro fine primavera. Non solo un auspicio. Adesso c’è il piano vaccinale anti-Covid: il governatore Massimiliano Fedriga lo ha sottoposto al commissario Arcuri e sono ora in corso di individuazione le strutture ospedaliere che per prime andranno coperte con la vaccinazione. Mentre sono in arrivo a Pordenone quattro freezer per conservare le fialette. L’Arcs, Azienda regionale di coordinamento per la salute, li custodirà nel magazzino dell’Interporto in vista della campagna che dovrebbe scattare da febbraio, una volta acquisite sul territorio le scorte.
Se a fine gennaio, come annunciato, l’Italia conterà 3,4 milioni di dosi, sufficienti per 1,7 milioni di persone vista la necessità del richiamo dopo la prima iniezione, si può ipotizzare che la copertura iniziale in Fvg riguarderà circa 35 mila soggetti. Ma la Regione, informano Fedriga e il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, ha indicato un fabbisogno di partenza per vaccinare poco meno di 60 mila persone, di cui quasi 48 mila legate a vario titolo professionale al sistema sanitario e socio-assistenziale e circa 11 mila ospiti delle strutture per anziani, la fascia più fragile.
I contenuti del progetto sono in via di costruzione. Il primo atto del direttore generale dell’Azienda Giuseppe Tonutti è stato ordinare quattro freezer, del costo di 9 mila euro ciascuno a carico del Ssr, in grado di conservare il vaccino Pfizer a meno 80 gradi, come da precisazione dell’azienda farmaceutica statunitense. «Abbiamo preferito agire autonomamente – spiega Tonutti – per evitare di entrare in un circuito nazionale di acquisto che avrebbe potuto allungare le tempistiche». L’investimento, fa sapere ancora il dg di Arcs, verrà poi riutilizzato dalle Aziende sanitarie del Fvg, in particolare dagli istituti di ricerca, al termine della campagna di vaccinazione.
La consegna dei freezer è prevista entro Natale, ma l’intenzione è di aggiungere qualche altro apparecchio per questioni logistiche. «Arriveremo a cinque – fa sapere ancora il dg di Arcs –, ed eventualmente a sette, in modo da coprire l’intero territorio. Parliamo infatti di un vaccino che dovrà essere inoculato nello stesso luogo dello stoccaggio». I freezer verranno distribuiti verosimilmente in cinque punti della regione, quattro nei capoluoghi delle ex province e uno in Alto Friuli. La decisione finale è ancora da prendere, ma Tonutti pensa all’area delle Fiere e, in montagna, a uno spazio da individuare all’uscita dall’autostrada al casello Carnia. Il vaccino Pfizer è pensato per numeri alti, visto che ogni scatola, che contiene 975 dosi, una volta aperta va completata nell’arco di otto ore. Difficile portare le fialette agli utenti (anche se si pensa a unità mobili per le residenze per anziani), il procedimento dovrà essere inverso: saranno i cittadini a recarsi nei centri vaccinazione, che dovranno consentire il parcheggio e una rapida circolazione dei veicoli. L’obiettivo di Arcs è di riuscire a mettere in fila ogni giorno 10-15 mila persone e, sempre che arrivino le dosi per tutta la popolazione, a vaccinare il Fvg per fine primavera 2021, sfruttando pure un secondo vaccino, l’Oxford-Irbm-AstraZeneca, che pure sembra essere alle porte, che ha una modalità di utilizzo simile a quello dell’influenza e potrebbe più agevolmente essere usato nelle case di riposo. —
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