Il Piano del traffico riparte in versione 4.0 e interroga i triestini

TRIESTE Chi pensava che fosse stato definitivamente archiviato, dopo la sequenza infinita di annunci, polemiche e dietrofront, dovrà ricredersi. Il discusso “Piano del traffico”, croce e delizia delle amministrazioni comunali che si sono date il cambio negli ultimi 15 anni, è pronto a riprendersi la scena. Cambiano infatti veste e nome - il nuovo diventa “Pums” cioè Piano urbano della mobilità sostenibile -, ma non la sostanza, che è appunto quella di un Piano del traffico in versione 4.0. Che, nelle intenzioni della giunta dovrebbe vedere la luce entro fine anno.
Saranno peraltro gli stessi triestini a contribuire, con i loro suggerimenti, alla definizione del documento. L’operazione, illustrata ieri dall’assessore all’Urbanistica Luisa Polli, prevede la costituzione di una “task force” che realizzerà migliaia di interviste alle fermate dei bus e agli angoli delle strade: l’idea è di coinvolgere circa il 4% dei residenti, quindi tra le 8 e le 10 mila persone.
Gli assi portanti dell’operazione? Attenzione alle categorie più deboli, cioè pedoni, ciclisti, anziani e bambini. Riordino degli incroci più pericolosi. Regolamentazione del traffico pesante in tutta l’area metropolitana, coinvolgendo in un nuovo assetto i Comuni del circondario. Servizi di favore per i turisti, cominciando dal noleggio di biciclette per vivere meglio il centro città.
Utilizzo della più moderna tecnologia, compreso l’uso degli smartphone. Una mobilità all’insegna della sostenibilità, insomma, da definire appunto anche attraverso il confronto tra residenti delle varie zone della città e tecnici municipali (il primo incontro pubblico è fissato per venerdì prossimo), e interviste telefoniche e di persona, che inizieranno la prossima settimana.
«Questo - ha commentato Polli - è l’inizio del percorso che riguarda la mobilità, un concetto molto ampio che comprende traffico, pedoni, circolazione di qualsiasi mezzo. Vogliamo segnare una cesura rispetto al passato - ha aggiunto l’esponente della giunta municipale - con l’adozione di questo piano, che deve essere aperto a modifiche che potranno concretizzarsi nel tempo, adeguandosi alle crescenti esigenze della collettività. Sentiremo tutte le categorie, soprattutto quelle definite “fragili” - ha proseguito - perché vogliamo arrivare alla rigenerazione urbana. Il centro cittadino va valorizzato anche attraverso una revisione della mobilità, che va rallentata, in modo da permettere anche di apprezzare le bellezze della nostra città».
Alla presentazione del Piano urbano della mobilità sostenibile ha partecipato anche Giulio Bernetti, direttore comunale per Territorio e ambiente: «Rientriamo nel progetto europeo Civitas Portis, cioè il piano internazionale per lo studio e la sperimentazione di soluzioni innovative in tema di mobilità nelle città portuali d’Europa. Con il Comune collaborerà la società “Sintagma” - ha proseguito Bernetti - che collaborerà con Fiorella Honsell, ingegnere triestino esperta in materia».
Bernetti ha poi spiegato che «le interviste saranno fatte da una dozzina di ragazzi alle fermate degli autobus e attraverso telefonate a domicilio». Per evitare problematiche, sui portoni degli edifici i cui residenti saranno interpellati telefonicamente, saranno preventivamente affissi avvisi.
«Sono stati fissati due traguardi per la verifica dell’efficienza del piano, uno a breve termine, cioè per il 2025, l’altro a medio, per il 2030 - ha spiegato Tito Berti Nulli, di “Sintagma” -. La decisione che è stata presa è quella di far nascere il programma dal basso, con la possibilità offerta a tutti di proporre e discutere la riteniamo fondamentale. Partiremo dalla messa in sicurezza degli incroci sui principali tragitti urbani - ha continuato - perché a Trieste, purtroppo, si sta registrando un aumento degli incidenti, causati prevalentemente dall’uso dei telefoni cellulari mentre si guida». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo