Il peso di 181 emendamenti sulla delibera “mille divieti”

Iniziato il dibattito decisivo in Consiglio sul Regolamento di polizia locale Giovedì sarà presa in esame la lista infinita di proposte di modifica al testo
Lasorte Trieste 28/11/16 - Mendicanti, Elemosina
Lasorte Trieste 28/11/16 - Mendicanti, Elemosina

«Il campeggio abusivo c'è e va combattuto con ogni mezzo». Il piglio battagliero del vicesindaco Pierpaolo Roberti forse porta a immaginare vigili urbani che lanciafiammano tende abusive a Barcola, ma rende bene il livello del lunghissimo dibattito sul regolamento di polizia locale svoltosi ieri sera in Consiglio comunale. Un confronto-scontro fra maggioranza e opposizione sul modo in cui gestire una miriade di temi, dall'accattonaggio alla prostituzione in strada fino al modo in cui il vicino di casa bagna le piante appese in finestra.

 

Trieste, cosa prevede la proposta originale del Regolamento dei "mille divieti"

 

Se tutti sembrano concordare sulla necessità di dare nuove regole alla città, è proprio sul “come” che ci si divide. Sono stati presentati 181 emendamenti (28 di maggioranza) che saranno discussi giovedì in aula.

Il leghista Roberti ha illustrato la delibera ricordando che il testo attualmente in vigore risale al lontano 1926: «Alcuni punti fanno sorridere. Si parla di derrate alimentari portate a dorso d’asino o di bue. Un nuovo testo serviva». Il prodotto del suo lavoro, ha proseguito, «fa inevitabilmente discutere perché tocca la vita di tutti i cittadini, imponendo ovviamente divieti sui comportamenti dannosi per la comunità». Nel 1926, ha proseguito il vicesindaco, «la prostituzione in strada non era un problema, non c'erano i parcheggiatori abusivi». Su questi ultimi «sono arrivate decine di segnalazioni da quando sono tornati».Roberti ha posto l'accento sugli altri punti topici del regolamento, dall'accattonaggio al campeggio abusivo. Il vicesindaco ha infine rivendicato la «disponibilità al dialogo».

I consiglieri hanno poi espresso i loro punti di vista. Così il capogruppo della Lista Dipiazza Vincenzo Rescigno: «Con questo testo avremo più sicurezza, più ordine, più senso civico, mai più ci si potrà mimetizzare nel caos dove tutto era consentito. Auspico la massima collaborazione dell'aula». Per il socialista Roberto De Gioia «è necessario cambiare le regole di convivenza della città. Nutro però perplessità sulla velocità con cui si è arrivato a questo regolamento, giunto in aula dopo una serie di ordinanze molto discusse. Il timore è che sia un metodo per gettare fumo mentre altre questioni restano in secondo piano». Così il dem Giovanni Barbo: «Paradossale che si preveda l'intervento della polizia locale su vicende già oggetto di regolamenti di condominio o di norme igieniche. Ciò non farà che incrementare il numero di chiamate».

La giunta tira dritto sui “mille divieti”

Per il forzista Alberto Polacco «si è voluto garantire il diritto del cittadino a vivere in un ambiente decoroso che risponde a certi standard di qualità della vita». Gianrossano Giannini (M5S) ha dichiarato: «Il testo ci sommerge con un mare di parole ma cerca di regolare la vita in città in modo da molti percepito come oppressivo e sanzionatorio. Le bocciature in circoscrizione e il numero di emendamenti dovrebbero far riflettere». Così il capogruppo leghista Paolo Polidori: «Il percorso è stato lungo perché abbiamo discusso quanto necessario. Abbiamo deciso di normare alcuni aspetti perché la nostra forza politica ha il preciso mandato di farlo». Per Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste) «il Regolamento in alcune parti è fortemente ideologico, nella parte finale è proprio muscolare, quando commina sanzioni del tutto sproporzionate per il danno».

Il testo dai mille divieti bocciato in tutte e sette le circoscrizioni
Foto Bruni Trieste 08.07.16 Consiglio Comunale-la nuova giunta-Dipiazza e Roberti

Così Claudio Giacomelli (Fdi): «Il testo non va rifatto perché è del 1926. Va rifatto perché i problemi ci sono. È un regolamento duro perché è tarato sulle emergenze che abbiamo individuato. Non fare le norme per carenza di vigili sarebbe come depenalizzare i reati per mancanza di giudici». Ha detto quindi il capogruppo M5S Paolo Menis: «Si parla di vivere in ambiente decoroso, ma non so come ciò si applichi a chi ha perso il lavoro ed è costretto a vivere in strada o, come dite voi, a "bivaccare". Persone che rischiano di prendere multe da 900 euro». La discussione, a tardissima ora, era ancora in corso. E sembrava alquanto lontana dalla fine.

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