Il pesce d’aprile al sindaco viaggia su Twitter
Domenica di panico per i rockers followers del sindaco su Twitter (tradotto per i meno giovani: per gli amanti del rock che leggono i messaggini via Internet del primo cittadino). «Bruce Springsteen ha tirato la buca: cancellato il concerto dell’undici giugno al Rocco, Cosolini alla disperata ricerca di un’altra star di fama internazionale...» Poco dopo l’allarme, il seguito rassicurante: «Cosolini ha risolto tutto, ha trovato Gigi d’Alessio...»
Occhio alla data: ieri era il primo di aprile, e i pesci nuotano anche su Facebook. Stavolta è toccato al primo cittadino. Il suo profilo è stato piratato da qualche hacker buontempone che ha cominciato a mandare nel sistema messaggini demenziali. Per sua fortuna Cosolini l’ha presa bene, e ha inviato un cortese avvertimento: «Qualcuno ha aperto su twitter un altro profilo uguale al mio con tweet demenziali. Se è un pesce di aprile va bene ma duri poco...»
Pare che il consiglio sia stato accolto perchè i messaggini apocrifi sono subito finiti. Ormai la goliardata era andata a buon fine. «Quando mi sono accorto che avevano clonato il mio profilo - racconta a sera il diretto interessato - mi sono detto che era il primo di aprile e finchè gli scherzi erano innocui, come quello con cui si avvertiva che la prossima giunta itinerante si sarebbe tenuta nell’osmizza di Samatorza, si poteva anche stare al gioco. Però ho mandato un avvertimento perchè se l’indomani (oggi per chi legge, n. d. r.) la cosa fosse continuata, avrei dovuto prendere qualche iniziativa rivolgendomi al gestore della rete. E la faccenda sarebbe diventata delicata. Soprattutto per chi ha fatto gli scherzi».
Ritornati sul sito vero, non sono mancati i commenti. «Dunque non abbiamo il sindaco più mattaccchione del globo? E io che credevo... quindi niente Gigi d’Alessio». Un altro, solidale: «Sindaco, cossa la vol far, vero xe che se in giro xe gente come quei che ga segà i alberi, non se stupimo più de niente». Un terzo, perfido: «Non l’ho letto ma buon segno. Significa che esisti, cominciavo a dubitarne».
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