Il Pdl: «Ma quali privilegi? In Regione nessuna casta»
Il capogruppo Galasso smentisce le critiche sui benefit dei consiglieri «Mi chiedo quale altro lavoratore percepisca la stessa busta paga dal 2002...»
TRIESTE. «Ma quali privilegi della politica: qui di benefit non ve n’è nemmeno l’ombra». Daniele Galasso, capogruppo consiliare regionale del Pdl, non ci sta. E rimanda al mittente le accuse di chi parla di casta. «Salvo la disgrazia di chi purtroppo ha perso il lavoro, credo che nessuno percepisca lo stesso stipendio dal dicembre dal 2002» - puntualizza Galasso - «quindi davvero non riesco a capire questo accanimento nei nostri confronti».
Consigliere Galasso, eppure nel 2010 il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è costato 24,2 milioni di euro. E il 42,66% della cifra complessiva è stata data da indennità e aggiornamento dei consiglieri.
Il nostro Consiglio è uno di quelli che proporzionalmente costa di meno in Italia tanto è vero che siamo secondi solo a un’altra regione (la Toscana, ndr). Sulle indennità posso dire che dal primo gennaio di quest’anno abbiamo operato una riduzione di 700 euro al mese: 350 euro sulla busta paga e 350 euro a consigliere sui servizi di gruppo.
E sul rimborso mensile dei viaggi in auto? Le cifre vanno dai 2mila704 euro mensili per i consiglieri di Pordenone e Tolmezzo ai 443 euro di Trieste. Senza tenere conto che le spese autostradali sono a carico del bilancio regionale.
Quella sui rimborsi è una norma in vigore da sempre. Le tariffe sono stipulate dall’Aci. E poi se uno percorre 70mila chilometri all’anno l’auto a lungo andare la deve buttare.
Ma perché i consiglieri regionali devono costare così tanto?
Non sono i consiglieri regionali a costare tanto ma è la politica che necessita i suoi costi. Però possiamo scegliere.
Esistono alternative per ottenere un taglio concreto della spesa della politica?
O cerchiamo di ridurre alcune spese, e su questo ci sono alcune nostre proposte, vedi il taglio del 20% dei consiglieri regionali e l’innalzamento dell’età per il vitalizio a 65 anni. Oppure, se vogliamo fare politica quasi gratis, o si torna al Censo riservato solo ai nobili oppure per una politica gratuita c’è il rischio che si venga a creare davvero una casta atta a soddisfare interessi particolari invece che pensare al bene di tutti i cittadini.
Insomma, parlare di privilegi non la trova proprio d’accordo?
Assolutamente no: qui abbiamo tutti la coscienza a posto. Io credo che gli unici costi insopportabili siano quelli della cattiva politica. Se invece uno lavora bene e porta a casa dei risultati allora i cittadini non si devono indignare.
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