Il Pd tra Uti del Basso Isontino e la fusione
STARANZANO. Una proposta organica di riordino territoriale e l’avvio di una seria discussione politica su un progetto che deve rafforzare l’area isontina anziché dividerla in ottica di vecchi campanilismi, coinvolgendo il territorio e riconoscendo alcune specificità come quelle dei comuni a maggioranza slovena.
Parte da queste basi l’ipotesi di fusione dell’assemblea degli iscritti del Partito democratico di Staranzano, che si è espressa a larga maggioranza sulle Uti, Unità territoriale intercomunale, convocata l’altro giorno dalla segretaria Antonella Bolletti (nella foto), pur ribadendo che lo sforzo da fare è quello di ragionare in termini ampi ed evitare “rotture” con i Comuni limitrofi, poiché l’obiettivo da raggiungere deve essere quello di dare risposte univoche ai bisogni del territorio e dei cittadini.
«È stata un’assemblea ricca di spunti di riflessione – ha dichiarato in una nota la segretaria del circolo locale Antonella Bolletti – dove abbiamo potuto trovare lo spazio per ragionare con serenità sui pro e i contro di possibili aggregazioni, dando un respiro più ampio alla discussione. Sarà ora importante - ha aggiunto - dare contenuti concreti a quanto emerso, presentando una proposta seria di fusione che abbia un respiro più ampio e ambizioso rispetto ai meri risparmi economici anch’essi importanti. Un progetto complessivo di governance del territorio che metta al centro le risposte ai cittadini, che devono essere uguali per tutto il territorio. Una manciata di voti – ha continuato la Bolletti - è andata anche all’ipotesi di fusione di tutti i Comuni costituenti l’Uti del Basso Isontino (da Grado a Sagrado), segno che, pur nella maggiore difficoltà di attuazione, l’obiettivo condiviso cui tendere è proprio quello dell’unione e non della frammentazione».
Seguendo tale ragionamento, le ipotesi più gradite tra quelle presentate nell’assemblea del Partito democratico di Staranzano sono state, infatti, proprio quella che prevede l’accorpamento di tutti i Comuni del Basso Isontino ad eccezione di Doberdò e Grado (nel rispetto delle loro specificità) e quella che prevede la fusione di Staranzano con Ronchi e Monfalcone da un lato e la cintura degli altri Comuni dall’altro, esclusi Grado e Doberdò, fondamentalmente cioè l’ipotesi di “Città Comune”.
Ciro Vitiello
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