Il patto dei governatori a difesa delle concessioni dal Lisert al Brennero

Stretta a Verona l’alleanza tra Fedriga e i colleghi di Veneto e Trentino Alto Adige. Strategia comune per le autostrade A4 e A22. Fra un mese incontro con Toninelli 

TRIESTE Gli interessi economici non hanno bandiera politica. E così quattro governatori, provenienti da tre partiti di diversissima estrazione, si sono ieri messi allo stesso tavolo per formare un’alleanza trasversale in difesa delle autostrade che costituiscono la spina dorsale della logistica dei propri territori. I presidenti leghisti di Friuli Venezia Giulia e Veneto, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia, si sono dati appuntamento a Verona con i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, rispettivamente del Partito democratico e della Südtiroler Volkspartei. Scopo dell’incontro, promosso da Zaia, è stata la preparazione della linea comune da condividere poi con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, in occasione di un summit che il quartetto conta si tenga entro i primi giorni di ottobre.

Il quadro è ben diverso da quello rappresentato dall’asse del Nord che ha visto raccogliersi in alleanza i quattro governatori delle Regioni settentrionali in mano al centrodestra, nella convinzione di poter far fronte comune nell’ampliamento delle rispettive autonomie. A Verona le pregiudiziali politiche sono state messe da parte e si è parlato esclusivamente delle autostrade A4 Trieste-Venezia e A22 Modena-Brennero, il cui rinnovo della concessione è stato messo per un attimo in dubbio dai funzionari del Mit. Il capo di gabinetto del ministero ha infatti espresso a luglio i propri dubbi sulla soluzione in house. Parte della burocrazia romana è preoccupata che l’Unione europea possa mandare all’aria il rinnovo delle concessioni autostradali senza gara europea, che le Regioni interessate stanno cercando invece di ottenere proprio grazie alla creazione di società di gestione interamente pubbliche, attraverso la liquidazione dei soci privati di Autovie Venete e Autobrennero.

Che lo scenario fosse preoccupante, lo dice l’incontro organizzato ad agosto in gran segreto a Roma da Fedriga e Toninelli, durante il quale il governatore del Fvg ha chiesto lumi su cosa stesse succedendo. Oggi le acque sembrano più calme, ma i quattro presidenti vogliono mettere a fuoco «il percorso migliore da proporre alla Commissione europea», spiega Fedriga di ritorno da Verona. «Lavoriamo con unità di intenti – dice – e proseguiremo il confronto con l’Ue per capire quale sia la strada più veloce per ottenere quello che vogliamo». Fedriga è ottimista: «Le cose si risolveranno e non temo ritardi: una volta che parte l’iter siamo a posto, che si tratti del primo gennaio o di qualche mese dopo, visto e considerato che la concessione è già scaduta».

Ottimismo è stato espresso anche da Kompatscher nei giorni scorsi, quando il governatore della Provincia di Bolzano ha chiarito che rispetto al quadro della A22 «finora tutti i pareri a Roma e a Bruxelles sono stati positivi. Siamo sulla strada giusta».

Toninelli ha d’altronde rassicurato i governatori sulle proprie intenzioni, dopo i primi dubbi serpeggiati sul fatto che fosse il Movimento 5 stelle a non voler procedere con la concessione senza bando. Il ministro ha chiarito l’intenzione di sostenere il blocco del Nordest sulla strategia ormai impostata da tempo per evitare una gara europea che vedrebbe i grandi concessionari europei avere la meglio sulle piccole Autovie e Autobrennero, togliendo così alle rispettive Regioni e Province le importanti fonti di reddito derivanti dai pedaggi. Prova ne sia che, nel Decreto milleproroghe, la maggioranza gialloverde ha posticipato dal 30 settembre al 30 novembre la conclusione della procedura di affidamento: se le intenzioni fossero state diverse, non ci sarebbero state dilazioni di sorta.

I governatori sono a loro volta compatti, al di là delle appartenenze. Resta da capire se l’alleanza sarà momentanea o preludio di un dialogo per arrivare a una holding autostradale del Nordest. Zaia accarezza l’idea da tempo, ma Fedriga è cauto perché con un cambio degli equilibri inserirebbe il tratto Trieste-Mestre gestito da Autovie (dove il Fvg è assolutamente preponderante) in un insieme più ampio di autostrade e rischierebbe di mettere la Regione in una posizione di subordine. —


 

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