Il Papa e il Boss “arruolati” nella disfida croata sui gay
Nel calderone, sempre più bollente, di tutto un po’. E gli ingredienti continuano a essere aggiunti, rendendo la miscela esplosiva. Da autorevoli studi sociologici ad argomentare che i bimbi adottati da coppie gay crescono felici ed equilibrati a politici di destra che chiedono alle «persone normali» di difendere i valori tradizionali, fino al mondo della musica, coinvolto volente o nolente nella battaglia campale. Battaglia, quella del referendum sul matrimonio in programma domenica in Croazia, che si prevede accesissima, se i segnali della vigilia non mentono. Segnali come la discesa in campo, su cui tuttavia qualche dubbio rimane, nientemeno che di Bruce Springsteen a fianco del fronte croato del “no” all’inserimento nella Costituzione della restrittiva definizione di matrimonio come «unione tra uomo e donna», che precluderebbe uno scenario alla francese, i matrimoni gay in Croazia.
“Boss”, ha rivelato via Facebook il celebre ginecologo croato Dubravko Lepusic, fra gli autori del curriculum di educazione sessuale nelle scuole nazionali, che si sarebbe mosso personalmente in difesa dei diritti della comunità Lgbt. Lepusic ha fatto sapere di aver comunicato col cantante via Twitter, da «grande fan», per sollecitarlo a lanciare un messaggio «per la tolleranza». E di aver ottenuto risposta.
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