Il Papa dà a Maribor un nuovo arcivescovo
TRIESTE. Papa Francesco ha scelto. Il gesuita Lojze Cvikl è il nuovo arcivescovo di Maribor. La diocesi del capoluogo della Stiria slovena era senza guida apostolica dal luglio 2013, quando lo stesso Pontefice destituì gli allora arcivescovi di Lubiana, Anton Stres. e di Maribor, Marjan Turnšek per il ruolo avuto nel clamoroso crac della diocesi di Maribor, praticamente fallita dopo aver lasciato sul terreno un buco di un miliardo e 700 milioni di euro. Il nuovo arcivescovo di Lubiana, Stane Zore è stato nominato l’anno scorso; si aspettava che la nomina del nuovo leader della curia di Maribor avvenisse dopo il raggiungimento dell’accordo con i debitori della diocesi stessa. Invece il Papa ha premuto sull’acceleratore.
Lojze Cvikl, nato nel 1955 a Celje, nel ’74 è entrato nell’ordine dei gesuiti per compiere poi i suoi studi a Lubiana, Torino, Roma e Bruxelles. Il metropolita e arcivescovo di Lubiana, Alojz Šuštar lo nominò direttore della Casa dello studente “Jegli›” nel monastero di San Stanislao a Šentvid dove è stato anche per un anno insegnante di dottrina al ginnasio-liceo episcopale. Nel ’95 è stato eletto padre provinciale per la Slovenia dei gesuiti. Nel 2001 è diventato rettore del Collegio pontificio Russicum a Roma. Nel 2010 è rientrato in Slovenia, nominato economo della diocesi di Maribor.
«Mi rendo conto che il compito assegnatomi da Papa Francesco non sarà facile, ci aspetta moltissimo lavoro», il primo commento del neonominato: «La Slovenia è in grande crisi. E questa crisi ha molteplici volti, non è solo la crisi della diocesi di Maribor. Lavorando tutti insieme cercheremo di instillare quei valori che ci legano, che creano la comunità e ci danno anche speranza. Perché se c’è qualcosa di cui abbiamo bisogno oggi questa è la speranza e la luce».
Un parere positivo sulla nomina di Cvikl è stato espresso dal presidente della Conferenza episcopale della Slovenia, Andrej Glavan che ha dichiarato che «siamo di fronte a una soluzione ottimale perché riuscir° a porre l’esistenza dell’arcidiocesi su nuove fondamenta», anche perché «è una persona che conosce molto bene i problemi di Maribor». Felici, ovviamente, i gesuti sloveni. L’ausiliario del responsabile dell’ordine, Damjan Risti› ha affermato di conoscere molto bene il confratello Lojze definendolo una persona «efficace e allo stesso tempo molto umano e di popolo». «Siamo sicuri - ha concluso - che quale arcivescovo di Maribor darà il meglio possibile di se stesso».
Ricordiamo che il clamoroso crac dell’arcidiocesi di Maribor è esploso in tutta la sua gravità tra il novembre del 2011 e il febbraio del 2012 quando sono falliti il fondo Gospodarstva Rast attraverso il quale l’arcidiocesi attuava la propria politica economica ed entrambe le holding finanziarie Zvon Ena e Zvon Dva (Zvon=campana, guarda caso) indirettamente di proprietà della diocesi di Maribor. Nel procedimento fallimentare che ne è seguito i creditori di Gospodarstva Rast hanno esibito crediti per 306,4 milioni di euro, quelli di Zvon Ena oltre un miliardo di crediti e quelli di Zvon Dva più di 407,5 milioni di euro. Tra gli istituti di credito sloveni la più danneggiata è stata la Nova Ljubljanska Banka che vantava crediti per oltre 100 milioni. E nei guai sono finite parecchie aziende del Paese nel pacchetto azionario delle quali c’erano anche le holding ecclesiastiche.
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