Il Papa affida la Chiesa slovena a un frate

Il francescano Stane Zore, 56 anni, nominato alla guida dell’arcidiocesi di Lubiana dopo una vacatio di quattordici mesi
Stane Zore è il nuovo arcivescovo di Lubiana (da www.delo.si)
Stane Zore è il nuovo arcivescovo di Lubiana (da www.delo.si)

Da quattordici mesi Lubiana era senza arcivescovo. E ieri, a sorpresa, ma in un’occasione molto simbolica, papa Francesco ha nominato il nuovo metropolita della capitale slovena. È il ministro provinciale dei frati minori (francescani), Stane Zore, 56 anni, originario di Kamnik. Il tutto il giorno in cui si celebra San Francesco, il santo che si spogliò delle sue ricchezze per seguire la parola di Cristo.

Il contrario di quanto è avvenuto in Slovenia negli ultimi anni dove la Chiesa le ricchezze le ha inseguite eccome, ma con esiti catastrofici, leggasi il carc dell’arcidiocesi di Maribor con un buco da un milione di euro e le successive rimozioni in conformità al canone 401 comma 2 del Codice di Diritto Canonico del vescovo del capoluogo stiriano, Marjan Turnšek e di quello di Lubiana, Anton Stres. L’uomo su cui è caduta la scelta e il giorno della nomina, dunque, “parlano” molto di più di qualsivoglia messaggio pastorale che il Santo Padre avrebbe potuto inviare alla chiesa della Slovenia. Con buona pace di chi lo ha tacciato di essere un comunista (leggi cardinale Franc Rode in un’intervista alla Sta). Lettura questa condivisa anche dal teologo sloveno Ivan Štuhec. «I francescani sono un ordine povero - spiega - e se il Vaticano voleva mandare un segale chiaro alla Chiesa slovena era da aspettarsi che la nomina cadesse proprio a un seguace di Francesco d’Assisi». «Ilsuo nome - precisa il teologo - non era nella lista dei “papabili” e ciò è la riprova che a sceglierlo sia stato inmodo del tutto autonomo Papa Francesco».

Padre Stanislav Zore, anche attuale presidente della Conferenza degli ordini monacali è cresciuto in una famiglia contadina e operaia a Sela pri Kamniku. Il padre faceva il minatore nella cava di gesso di ‹rna nella Tuhinjska dolina, la mamma invece gestiva la fattoria e cresceva i suoi quattro figli. Finito il ginnasio a Kamnik, Stane Zore scelse il noviziato e si iscrisse alla facoltà di teologia a Lubiana. Dopo l’ordinazione è stato per molti anni cappellano: quattro anni nel rione di Šiška della capitale slovena, pater al santuario mariano di Brezje, cappellano a Mošnje, pater a Monte Santo sopra Gorizia e cappellano a Salcano. Insomma una grande esperienza sul territorio che significa saper ascoltare la gente, le preoccupazioni e le paure sociali. L’uomo giusto per cercare di riportare la Chiesa slovena con i piedi per terra, sulla strada dell’evangelizzazione che percorre sentieri lontani da quel “turbocapitalismo” che l’ha rovinata. La nomina dopo 14 mesi di vacatio.

Il primo a congratularsi con padre Zore è stato Andrej Glavan, presidente della Conferenza episcopale della Slovenia e attuale amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Lubiana. La nomina è stata annunciata dal nunzio apostolico in Slovenia, Juliusz Janusz.

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