Il nuovo sindaco di Trieste: "Inaspettata una vittoria così ampia"
Roberto Cosolini: "La città si è liberata dai fantasmi del passato. Voglio essere il sindaco di tutti e sono pronto a compiere delle scelte politiche che guardino al futuro"
TRIESTE. La prima stretta di mano, appena varcata la soglia della sala del Consiglio, Roberto Cosolini la riserva a vigili e impiegati comunali («fatemi salutare innanzitutto chi lavora»). Gli abbracci con i sostenitori di sempre - Claudio Boniciolli, Fabio Omero e Ettore Rosato -, possono attendere. Quando arrivano, però, hanno il sapore del gesto liberatorio compiuto da chi sa di aver centrato un risultato certamente atteso, ma non per questo meno prezioso. «Perchè onestamente - commenta il neosindaco -, per quanto avvertissi un clima positivo, una vittoria così ampia non me l’aspettavo. Ora, quindi, sento una grande gioia e una forte responsabilità. Due sensazioni che hanno un’identica ragione: la consapevolezza che, con questo voto, Trieste ha dimostrato di essere libera dai condizionamenti, dalle paure e dai fantasmi del passato e pronta a compiere scelte politiche che guardano al futuro».
Un futuro, secondo Cosolini, che il centrosinistra ha dimostrato di saper meglio interpretare. Il segreto del trionfo in Comune, quindi, sta tutto qui. «Abbiamo presentato elezioni un candidato e una coalizione moderni e affidabili, in linea con le aspirazioni di una realtà che chiede di essere una città normale e proiettata verso il domani. E io, da domani, voglio essere il sindaco di tutti i triestini, rispettoso delle storie e dei vissuti diversi che queste terre hanno prodotto, pronto a scrivere una nuova pagina di bella politica».
Nemmeno i commenti di qualche avversario del Pdl («non hanno vinto loro, siamo noi in realtà che abbiamo perso»), riescono a guastare la festa, ridimensionando il senso della conquista. «A parte che le cose vanno così e ogni volta che uno vince, l’altro perde - ribatte Cosolini -. In ogni caso le divisioni del centrodestra sono il prodotto di una perdita di rappresentatività di quella coalizione nella società triestina. Troppo facile liquidare la questione tirando in ballo quattro baruffe e quattro litigi. Il voto di oggi dimostra che il clima è cambiato: Trieste, che ha alle spalle una solida tradizione liberale poi interrotta dalle contrapposizioni ideologiche scoppiate a cavallo della Seconda guerra mondiale, ha ritrovato il gusto di scegliere senza condizionamenti. E, nel farlo, ha premiato noi, forse anche perchè abbiamo dimostrato di aver imparato una lezione importante: i cittadini non accettano più la politica intesa come somma di privilegi, e pretendono trasparenza e partecipazione. E, da domani, inizieremo a lavorare esattamente in questa direzione, partendo da lavoro e autonomia».
Con quale squadra, però, il trionfatore delle comunali ancora non lo dice. «Posso dare solo un’anticipazione: Roberto Cosolini parteciperà con continuità ai lavori della giunta - scherza, dribblando così le curiosità su deleghe e assessorati -. Battute a parte, ho bisogno ancora di qualche giorno. Avrei voluto annunciare i nomi al completo già in campagna elettorale, ma i toni aggressivi usati negli ultimi giorni dal centrodestra ci hanno sottratto tempo, costringendoci a replicare ad una campagna di disinformazione». Nessun nome, quindi, ma almeno qualche numero: le donne in giunta per esempio, garantisce, saranno quattro.
Sono ormai le 18 e in piazza Unità la folla festante e imbandierata attende. C’è tempo ancora per esprimere un ringraziamento («ai molti elettori della lista 5 Stelle che, al pari di tanti sostenitori di Un’Altra Trieste, Fli e Udc, mi hanno sostenuto al ballottaggio, riconoscendo la mia affidabilità pur avendo orientamenti politici diversi») e spendere qualche parola per lo sfidante. «Ci tengo a dirlo: ho sempre rispettato e continuo a rispettare Roberto Antonione. Mi auguro di poter avere con lui un rapporto costruttivo, come spero di poterlo intavolare con tutta l’opposizione. Certo - conclude, prima di doversi concedere ai sostenitori per le immancabili foto ricordo - nelle ultime due settimane qualche tono usato dal centrodestra mi è sembrato eccessivo e pesante, ma ora si riparte. Perchè abbiamo tutti, maggioranza e opposizione, la responsabilità di scrivere una nuova, positiva pagina di politica cittadina ».
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