Il “nuovo” Cattinara, cantiere in ottobre

Firmato il contratto fra l’Asuits e il gruppo di imprese guidato da Clea. Previsti sei anni di lavori e un costo di 118 milioni
Di Giuseppe Palladini

Sono trascorsi dieci anni da quando il maxi intervento è stato pianificato, con l’accordo di programma fra i diversi enti coinvolti, ma adesso non ci sono più ostacoli. Il mega cantiere per la riqualificazione dell’ospedale di Cattinara, e per la nuova sede del Burlo Garofolo, aprirà fra settembre e ottobre. Durata prevista per l’intero intervento, sei anni; salvo imprevisti, il traguardo è dunque fissato nell’autunno 2023.

Il via alla progettazione esecutiva e alla fase realizzativa, dopo anni di concorsi e ricorsi, è stato dato ieri, con la firma del contratto d’appalto (importo a base di gara pari a 118 milioni 545mila euro) fra il direttore generale dell’Asuits, Nicola Delli Quadri, e Sandro Zerbin, procuratore di Clea - Impresa cooperativa di costruzioni generali, capogruppo dell’associazione temporanea di imprese (comprendente Tecno.Geo srl e Bilfinger Sielv Facility Management srl) che si è aggiudicata definitivamente la gara.

L’assegnazione iniziale, risalente al luglio del 2015, vide al primo posto l’Ati capeggiata dalla cooperativa Clea. A fronte di quella graduatoria vi fu però il ricorso al Tar, vinto nell’aprile 2016, della Rizzani de Eccher, a cui venne temporaneamente aggiudicato l’appalto. A quel punto le Ati di Clea e di Cmb (quest’ultima, originariamente seconda in graduatoria) si appellarono al Consiglio di Stato, che nell’ottobre dello scorso anno mise fine alla guerra di ricorsi, ribaltando la decisione del Tar e ripristinando la graduatoria iniziale. Sono seguiti alcuni mesi necessari per passaggi burocratici. Infine, come detto, ieri la tanto attesa firma del contratto.

A questo punto Clea e le imprese associate partono subito con le operazioni preliminari alla progettazione esecutiva. Negli edifici di Cattinara e negli spazi circostanti saranno effettuati sondaggi per stabilire da un lato lo stato del calcestruzzo (la costruzione risale a metà degli anni ’70, mentre l’apertura dell’ospedale è del marzo 1984) e dall’altro la natura dei terreni oggetto di scavi per le fondazioni dei nuovi edifici. Ultimata questa fase, via alla progettazione esecutiva (sono previsti 90 giorni), alla quale, fra circa sei mesi, seguirà l’avvio dei lavori.

Due i fronti sui quali si inizierà ad operare, in base al progetto aggiudicato, nell’aprile 2014, al raggruppamento costituito da Bvn Architecture Pty Ltd di Sidney, dallo Studio tecnico gruppo Marche di Macerata, e da Ottaviani associati e architetto Massimo Cocciolito di Roma.

Si partirà con la costruzione della nuova torre centrale di collegamento fra le due esistenti (una struttura in acciaio di quindici piani, per la cui realizzazione sono previsti tre anni) e con la riqualificazione dei cinque piani più alti della torre medica (durata dei lavori 18 mesi). Ultimato quest’ultimo intervento, si passerà ai cinque piani sottostanti della stessa torre, mentre proseguirà la riqualificazione di alcune aree nei cinque piani della cosiddetta “piastra”.

Sarà poi la volta della torre chirurgica. Anche in questo caso si inizierà dai cinque piani più elevati, continuando con i cinque più in basso.

Va da sè che, nelle varie fasi, i reparti ospitati nei piani oggetto di riqualificazione dovranno essere trasferiti. A parte alcuni dettagli, il piano degli spostamenti predisposto dall’Asuits è pronto. Così, durante i lavori nella torre medica gli spazi necessari saranno ottenuti ricorrendo ai reparti della torre chirurgica e all’Ospedale Maggiore.

Il cantiere per la costruzione della nuova sede del Burlo Garofolo si aprirà invece verso la fine del primo anno di lavori, quindi nell’autunno 2018. Nel maxi intervento è prevista anche la ristrutturazione del Pronto soccorso, durante la quale un struttura provvisoria verrà creata nel piazzale davanti alla Radiologia. Fra le particolarità progettuali, una speciale attenzione è stata posta all’isolamento termico: sulle facciare del futuro ospedale verrà applicato il cosiddetto “cappotto”, che sarà doppio su quelle solitamente investite dalla bora.

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