«Il nostro istituto garanzia di qualità per i bambini»

«Qualità a rischio? Ma se abbiamo la fila per entrare...».
Potrebbe essere riassunta così, in queste poche battute, il pensiero della professoressa Maurizia Marini, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Lucinico. In queste ultime ore la scuola dell’infanzia “Pettirosso” di via Brigata Avellino, “neoacquisto” dell’istituto, è sulle bocche di molte madri, preoccupate per la statalizzazione della struttura fino a pochi mesi posta sotto la gestione del Comune.
«Il progetto sperimentale di “statalizzazione” delle due sezioni staccate della scuola dell’infanzia “Boemo” di Lucinico, con il servizio di ben quattro docenti, nasce dall’esigenza di garantire l’accoglienza di un maggior numero di bambini, anche in vista dei nuovi insediamenti di via Brigata Re e ha ovviamente il carattere di continuità educativa con il pregresso», spiega la Marini.
Tra le maggiori criticità espresse dai genitori “ribelli” anche i cambiamenti riguardo agli orari che di fatto metterebbero in difficoltà la gestione dei propri figli. «Questo Istituto è stato sempre attento alle richieste dei genitori e per l’anno scolastico 2012-13 sarà garantita la stessa articolazione oraria dell’anno scolastico precedente», replica la Marini.
E per quanto riguarda la qualità delle insegnanti, che potrebbe essere a rischio, visto il cambio della guardia delle maestre? Il dirigente scolastico è perentorio: «La scelta dei docenti da parte delle famiglie pare cosa del tutto improbabile in qualsiasi altra Istituzione scolastica, anche privata».
Insomma la “qualità” dell’azione didattica-educativa di tutto l’istituto - e in particolare della scuola dell’infanzia “Boemo” di Lucinico - non può essere messe in discussione. «Possiamo sottolineare che dati oggettivi come il costante aumento delle domande di iscrizione, anche da fuori comune, spesso hanno richiesto la formazione di liste d’attesa - prosegue Marini -. Inoltre la stessa scuola ha avuto riconoscimenti a livello nazionale per l’attivazione di progetti di alto livello e per l’efficienza ed efficacia dell’azione educativa che, in questi anni, le docenti hanno profuso con professionalità e serietà».
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