Il Nobel Edvard Moser presenta il Gps biologico
TRIESTE. Come facciamo a sapere dove siamo, come possiamo trovare il modo di andare da un posto all'altro? E come possiamo memorizzare queste informazioni in modo da ritrovare lo stesso percorso? Lo ha scoperto lo psicologo Edvard I. Moser che per i suoi studi sul cervello ha ricevuto il Nobel per la Medicina nel 2014 con la moglie May-Britt (sono la quinta coppia sposata a vincere un Nobel) e lo scienziato statunitense John O'Keefe. Norvegese, cinquantatré anni, professore all'Università di Trondheim, Moser sarà l'ospite d'eccezione dell'appuntamento di chiusura di Trieste Next 2015 (domenica alle 18, Palazzo della Regione) per illustrare, per la prima volta in Italia, la rivoluzionaria scoperta del sistema di cellule cerebrali che ci permette di orientarci. Si tratta di una "rete" che consente al cervello di avere costantemente le coordinate spaziali del luogo in cui si trova, quello che è stato definito il "Gps biologico". L'individuazione di questo sistema di cellule nervose risale dimostra l'esistenza di una base cellulare per le funzioni cognitive più elevate, spiegando come il cervello crei una mappa per consentirci di muoverci in un ambiente complesso. Il Premio Nobel interverrà al Salone Europeo della Ricerca Scientifica in un incontro curato da Sissa-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e Università di Trieste introdotto dal sindaco Roberto Cosolini dal rettore dell'Università di Trieste Maurizio Fermeglia, da Guido Martinelli, rettore della Sissa e dal direttore di Trieste Next ed editoreVeneziePost Filiberto Zovico, con la conduzione del giornalista scientifico Fabio Pagan.
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