Il “no” di Monassi al Consiglio comunale: «Inopportuno esserci»
La presidente dell’Autorità portuale, Marina Monassi, non parteciperà al Consiglio comunale straordinario convocato per martedì prossimo, il 9 aprile, alle 18 per fare chiarezza sul futuro del Porto vecchio. Né vi prenderà parte alcun esponente dell’Authority. L’ha comunicato ieri mattina, con una nota scritta indirizzata al presidente dell’assise municipale Iztok Furlani›, il segretario generale dell’ente di via von Bruck, Walter Sinigaglia. «In considerazione della pendenza di una controversia giudiziale presso il Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia promossa dal principale concessionario del Porto vecchio nei confronti della scrivente Autorità portuale, non pare opportuno che rappresentanti» dell’Authority stessa «partecipino alla seduta straordinaria del Consiglio comunale prevista per il giorno 9 aprile»: così la missiva di Sinigaglia.
Il parere legale
Che la querelle giudiziaria su Porto vecchio, fra il concessionario Portocittà e l’Autorità portuale, imponga «il massimo riserbo» sulla questione lo mette nero su bianco l’ufficio legale della Torre del Lloyd, cui i vertici dell’Autorità portuale hanno chiesto espressamente un parere dopo l’invito del Municipio. «Massimo riserbo», la risposta, «anche al fine di non pregiudicare, direttamente o indirettamente, le strategie processuali» e la «necessaria serenità del giudizio». Da qui, la sintesi: “no” alla partecipazione. Posto che, nella lettera, Sinigaglia conclude: «Il contemperamento delle esigenze appena descritte con quelle di trasparenza dell’agire amministrativo è stato assicurato attraverso la puntuale illustrazione dei recenti accadimenti alle ultime riunioni del Comitato portuale». Alla presenza degli enti territoriali, Comune incluso, e pure degli organi di stampa, invitati ad assistervi.
La convocazione
Un comunicato stampa diffuso ieri dall’Authority ha ripreso i contenuti della lettera ufficiale del segretario generale. E sul tema Marina Monassi ha fatto sapere di non voler aggiungere nulla, in ossequio al «massimo riserbo» suggerito dall’ufficio legale. Una decisione, quella della non partecipazione, che non è piaciuta a gran parte dei consiglieri eletti in Comune (solo Pdl, Lista Dipiazza e Fli non si sono espressi). E che ha indotto Furlani› a convocare per questa mattina alle 10 «i capigruppo, per valutare se ritengano ancora utile o meno l’appuntamento di martedì alla luce dell’assenza dei vertici del Porto», spiega il presidente dell’aula.
I consiglieri
Trasversale il fastidio suscitato fra i consiglieri dal “no” di via von Bruck: «L’Authority da una parte scrive che non verrà in Consiglio - sbotta Roberto Decarli (Trieste cambia) - e dall’altra che ha spiegato la questione in Comitato portuale... Non vuole confrontarsi con la città e con il Comune di Trieste sui temi più urgenti e importanti». «Qui si parla di rapporti di correttezza - gli fa eco Giovanni Maria Coloni del Pd - fra istituzioni. Spiace dover constatare un atteggiamento di elusività ed evasività nei confronti della città». Mentre il leghista Maurizio Ferrara osserva candidamente: «L’invito è stato spedito il 20 marzo scorso. Credo che il parere legale sarebbe potuto arrivare uno o due giorni dopo, non 16...».
«Comportamento non corretto»
E Roberto Antonione (Gruppo misto): «I rapporti tra istituzioni si basano su un rispetto di forma che è anche di sostanza. Il comportamento dell’Autorità portuale non è corretto verso il presidente del Consiglio comunale e nei confronti dell’aula tutta. Poi, la scusa usata è risibile, se si pensa che nei vari convegni parlano di tutto e in Comitato portuale anche. L’atteggiamento, specie con il Comune, dovrebbe essere di assoluta collaborazione». «Gli assenti hanno non torto, di più - rileva Franco Bandelli (Un’Altra Trieste) -. C’è una parte della città che non ha mai voluto pensare allo sviluppo, e vuole che tutto resti com’è. Mi sembra che Monassi sia stata indicata dal presidente della Regione (Renzo Tondo, ndr), esponente del Pdl...». Infine, Marino Sossi (Sel), che su Monassi va giù duro: «Esercita con arroganza un potere di dominio su un’area. Invece c’è da trovare un punto di condivisione. Mai è stato risolto il quesito sul Punto franco in Porto vecchio: può interessare o no? Bisogna eliminare il potere che si contrappone agli enti locali. Dov’è finito - si chiede Sossi - quel disegno di legge nazionale che voleva affidare i porti ai Comuni cancellando le Autorità portuali?».
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