«Il Neoclassico sia un patrimonio Unesco»
Il Comune candidi l’architettura neoclassica di Trieste all’inserimento tra i patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco. Costruisca un pacchetto culturale e turistico che valorizzi questo contesto storico-urbanistico e provveda alla sua manutenzione. Sono i punti di una mozione che i consiglieri comunali del centrosinistra Giovanni Barbo e Patrick Karlsen hanno depositato l’altro giorno, facendo anche riferimento all’analisi che questo giornale ha dedicato alle opere monumentali e alle case costruite a Trieste dal “neoclassico” architetto Matteo Pertsch, autore fra l’altro del Carciotti e della Rotonda Pancera, molte delle quali in difficoltà per il costo dei restauri.
I consiglieri chiedono «costante valorizzazione e promozione» di questo patrimonio, anche in senso turistico, si richiamano al programma del sindaco Cosolini in riferimento alla «valorizzazione di itinerari storici e architettonici», e soprattutto propongono che l’importante «corpus» urbanistico che contrassegna Trieste venga sottoposto al comitato Unesco che valuta i beni da considerare «patrimonio dell’umanità» attraverso un contatto diretto col ministero dei Beni culturali.
Dieci i criteri che l’Unesco ha stabilito per la valutazione, «e la Trieste neoclassica - affermano Barbo e Karlsen - risponde almeno a tre, un numero già sufficiente per la candidatura: testimonia un cambiamento culturale in campo architettonico, apporta una testimonianza unica su una tradizione culturale e della civiltà, offre un esempio eminente di architettura che illustra uno dei periodi della storia umana».
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