Il Mose dietro la seconda piena di Grado? L'Ogs di Trieste: «E' improbabile, ma indaghiamo»

Sabato scorso l’acqua alta è arrivata con il picco all’ora prevista ma in misura molto minore rispetto alle previsioni. Ma a incuriosire è stata l’ondata successiva a un’ora di distanza 
The barriers of the 'Mose', emerged from the water, for the first time, to protect Venice from the high tide, for now still under the metro, Venice, Italy, 03 October 2020. On Venice has begun to rain, and there is a strong sirocco wind. ANSA / Andrea Merola
The barriers of the 'Mose', emerged from the water, for the first time, to protect Venice from the high tide, for now still under the metro, Venice, Italy, 03 October 2020. On Venice has begun to rain, and there is a strong sirocco wind. ANSA / Andrea Merola

GRADO «È assai improbabile che ci sia una relazione della seconda piena un’ora dopo con l’innalzamento delle paratoie del Mose a Venezia. Il fatto che abbia trattenuto l’acqua non vuol dire per questo che sia finita solo a Grado, si è dispersa in tutto il bacino. Però nel mondo scientifico bisogna sempre verificare».

Paola Del Negro, direttrice generale dell’Istituto nazionale di geofisica e oceanografia sperimentale, l’Ogs di Trieste prima risponde tra il serio e il faceto (confessa si essersi messa a sorridere quando ha appreso del tema della telefonata) poi si fa seria e lascia un minimo spiraglio. E ammette che è «abbastanza strano» il fenomeno che hanno osservato i gradesi sabato scorso in laguna. Prima l’annunciato arrivo dell’acqua alta con il picco che doveva verificarsi alle 11.15 e che non è arrivato. O meglio un po’ di piena c’è stata, il mare è arrivato a lambire il filo della strada dopo aver scavalcato le banchine nelle parti più basse dell’Isola, all’inizio del canale del porto in riva Bersaglieri e in riva Brioni.Ma poi l’acqua ha iniziato a defluire piano piano anche perchè, fortunatamente, il vento e il mare di scirocco non hanno rinforzato.

La sorpresa è arrivata dopo lasciando tutti perplessi. Circa un’ora dopo infatti il mare, contro tutte le previsioni, è tornato a salire, di poco ma quanto basta per sommergere di alcuni centimetri, nuovamente, i punti più bassi della cittadina. Era verso mezzogiorno, il grande picco stava interessando Venezia solo che la città si era protetta alzando le barriere del Mose. Un ora di differenza di marea con Grado.

Figurarsi sull’Isola, l’evento è stato notato da tutti, dai più esperti alla gente semplice e in un lampo la seconda ondata si è tinta di leggenda e la notizia è rimbalzata tra le calli, fino a Facebook e ai bar dove a momenti non si è parlato d’altro. La domanda riecheggiava in tutta la cittadina: «Ma dov’è finita l’acqua che è stata fermata del Mose? Non è che si sia spostata a Grado?».

Il problema è che a dirlo, da quanto si è saputo, non è stata solo la gente al bar davanti al bicchiere di vino o all’aperitivo, ma anche “marinai” e i “pratici” esperti di mare.

Una curiosità che sembra aver attratto pure la direttrice dell’Ogs: «Abbastanza strano». Anche se in maniera razionale continua a insistere: «Improbabile. In ogni caso - assicura - andremo a verificare. Visto che abbiamo le boe che rilevano i movimenti del mare lungo tutta la costa della regione controlleremo». Troppo vasto comunque il golfo per non riuscire ad assorbire l’effetto di una barriera che salvaguarda Venezia dall’acqua alta. «Non c’è un volume tale di acqua da provocare un simile fenomeno - aggiunge Del Negro - piuttosto sarebbe bene andare a vedere e analizzare che tipo di vento c’era e soprattutto quali erano le condizioni meteo che stanno diventando sempre più diverse da quanto ci si aspetta e si riesce a prevedere. Su questi grandi cambiamenti piuttosto bisognerebbe prestare molta attenzione. Secondo me non c’è alcuna relazione con l’innalzamento delle barriere del Mose. Ma come ho detto prima nel mondo della scienza nulla è ritenuto sciocco: bisogna verificare. Ed è quello che faremo». —

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