Il monossido satura l’alloggio a Monfalcone: tre intossicati in ospedale, salvati dal figlio

Genitori e figlia storditi dalle esalazioni, ma lei fa in tempo ad allertare il fratello. Altre tre famiglie senza gas e acqua calda

MONFALCONE. Sono stati intossicati da monossido di carbonio, il micidiale gas aveva saturato l’appartamento, al terzo piano della palazzina Ater in via Fratelli Cervi, al civico 16. Figlia e genitori sono stati trasferiti all’ospedale di Cattinara, ma ora sono stati dimessi. Si tratta della famiglia Bruckbauer, il marito Rodolfo e la moglie Laura, ottantenni, e Claudia, di 46 anni.

Proprio ieri pomeriggio la giovane donna ha lasciato l’ospedale, i genitori sono stati invece dimessi venerdì sera. Quanto è accaduto giovedì è stato un evento grave, minacciando la vita di tre persone. Verso le 22.30 è scattata la mobilitazione generale nel rione Aris-San Polo. A far quadrato sono affluiti gli operatori sanitari del 118, i Vigili del fuoco, la Polizia, nonché i tecnici di Acegas, società concessionaria della fornitura del metano. Serata da incubo, gli accertamenti si sono prolungati a lungo, fino almeno all’una della notte. Non c’era tempo da perdere, la donna e i genitori versavano in condizioni delicate.

È stata proprio la quarantasettenne a raccogliere le forze che le erano rimaste e a riuscire a telefonare al fratello, residente fuori città, per chiedere aiuto. Il tempo di contattarlo e il congiunto, compresa subito la serietà della situazione, s’è precipitato in via Fratelli Cervi, nel sottrarre la sorella e i genitori dalla subdola e pericolosa morsa del monossido. La zona del quartiere era un risuonare di sirene e mulinare di lampeggianti, tutti a concentrarsi nelle operazioni di soccorso e poi di verifica in ordine alla ricostruzione delle possibili cause che hanno provocato l’esalazione del monossido di carbonio.

È possibile che fosse stato acceso il riscaldamento, come accade in questi periodi autunnali, la pioggia, l’umidità e la necessità di rendere gli ambienti più confortevoli. Ogni alloggio della palazzina è dotato di una caldaia autonoma, l’impianto nell’appartamento dei Bruckbauer è situato in cucina. Sta di fatto che, a un certo punto sono emersi i sintomi da inalazione di monossido di carbonio, fino allo stato di incoscienza. Quando è giunto il congiunto, infatti, il silenzio era tale all’interno dell’alloggio che in un lampo l’uomo è riuscito a fare ingresso e a chiamare i soccorsi. Sul posto sono giunti tempestivamente i sanitari che hanno preso in carico i componenti della famiglia. Tutti quindi sono stati sottoposti alla camera iperbarica.

Sull’evento indaga la Procura, l’alloggio è stato posto sotto sequestro. Al vaglio pertanto sono le cause che hanno portato alla saturazione dell’appartamento, a ricostruire il “percorso” dei fumi sprigionati dalla caldaia, alimentata a metano, e convogliati verso la canna fumaria. È evidente che alla base c’è un’anomalia dell’impianto termico-idrosanitario, per la quale si sta indagando il fulcro del malfunzionamento. Ieri mattina sono tornati nell’alloggio popolare di via Fratelli Cervi i Vigili del fuoco e i tecnici di Acegas, nonché il personale dell’Ater.

Considerata la situazione e l’incertezza delle cause dell’evento, è stata sospesa la fornitura del metano per l’intera palazzina, composta da otto appartamenti, di cui sei abitati. Gli inquilini sono tre famiglie con figli e tre donne anziane. Alloggi dunque rimasti senza gas e senza acqua calda. Nel frattempo l’amministrazione comunale ha provveduto alla fornitura di pasti caldi gratuiti a domicilio, secondo le necessità espresse dagli stessi inquilini.

In un primo momento la consegna ha riguardato due delle tre residenti anziane, ieri si è estesa anche a due famiglie, entrambe di cinque componenti. A gestire questo aspetto il sindaco Anna Maria Cisint affiancata dall’assessore Giuliana Garimberti. Al momento resta il problema della fornitura di acqua calda per gli alloggi. La consegna dei pasti caldi proseguirà fino a martedì, in attesa quindi dell’evolversi della situazione.

Domani una ditta specializzata alla quale s’è rivolta l’Ater, procederà a una verifica complessiva. «Andremo sul posto assieme all’impresa al fine di eseguire un accertamento globale di tutte le canne fumarie della palazzina in questione e le caldaie in dotazione agli alloggi», ha spiegato la direttrice dell’Ater, Alessandra Gargiulo, che ieri mattina era in via Fratelli Cervi assieme ai Vigili del fuoco e ai tecnici di Acegas. «Abbiamo proceduto alla chiusura dei contatori e ad avvisare gli inquilini. Bisogna pertanto attendere l’esito degli accertamenti che saranno eseguiti dalla ditta specializzata per capire come muoversi.

Qualora l’evento fosse ricondotto al solo alloggio interessato dall’esalazione di monossido di carbonio, provvederemo al ripristino della fornitura del gas per gli altri inquilini, diversamente adotteremo soluzioni di emergenza quantomeno per poter rifornire gli alloggi dell’acqua calda con la dotazione di speciali boiler». Il sindaco Cisint ieri ha osservato: «Ci siamo attivati appena siamo venuti a conoscenza delle difficoltà di queste famiglie, con la fornitura di pasti caldi che saranno consegnati fino a martedì. Ho parlato con l’Ater affinché vengano assunti gli interventi utili a risolvere la situazione quanto prima possibile. Nella palazzina risiedono famiglie con bambini e persone anziane, va garantita una dignitosa vivibilità. Né escludiamo che, qualora emergeranno profili di responsabilità penale, il Comune si costituirà parte civile. Nel frattempo invito l’Ater a eseguire le adeguate manutenzioni».—

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo